Due cadaveri recuperati nel Po a Torino: si infittisce il giallo del ritrovamento nel fiume, ieri a Torino, di Ramsey Alrae Keiron, 29enne delle Bahamas con permesso di soggiorno...
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La polizia, che ha recuperato il cadavere nel fiume Po all'altezza di piazza Chiaves, indaga per stabilire come siano morti e in quali circostanze.
Secondo quanto appreso Ramsey Alrae Keiron frequentava una scuola diplomatica a Vienna e aveva rapporti con il ministero degli Affari esteri delle Bahamas. A dare l'allarme, ieri pomeriggio, è stato un passante, che ha notato il cadavere nel fiume all'altezza del ponte Isabella. In acqua da due o tre giorni, non presenta segni di violenza, solo una ferita alla testa compatibile secondo i primi accertamenti con una caduta. L'uomo pernottava in un bed&breakfast di Torino insieme a un amico, di cui nei giorni scorsi è stata presentata una denuncia di scomparsa.
Si chiamava Blair Rashad Randy John il 28enne delle Bahamas trovato morto questa mattina nelle acque del fiume Po, a Torino, all'altezza di piazza Chiaves. I famigliari, che ne avevano denunciato la scomparsa, non avevano sue notizie dalla scorsa settimana. A quanto si apprende, il 28enne si era laureato alla St. Augustines College di New Provindence e da qualche tempo viveva in Canada. La polizia, che da ieri indaga anche sulla morte dell'amico 29enne Ramsey Alrae Keiron, trovato morto sempre nel fiume Po ma all'altezza del ponte Isabella, sta cercando di capire perché i due fossero a Torino.
La sorella di Blair Rashad Randy John sta arrivando a Torino dal Canada per il riconoscimento ufficiale dal momento che la vittima non aveva addosso i documenti. Sul caso indaga la polizia, coordinata dal pm Giulia Rizzo.
Al momento sui corpi ritrovati nel Po «non emergono elementi che facciano pensare che siano stati vittime di atti violenti». A sottolinearlo il questore di Torino, Giuseppe De Matteis, che ha aggiunto: «A questo punto è fondamentale l'esito delle autopsie che saranno eseguite a breve».
«Dai primi esami compiuti dal medico legale - ha proseguito il questore - possiamo pertanto escludere che le ferite apparenti rilevate su entrambi i corpi possano essere state la causa della morte. Secondo gli accertamenti - ha aggiunto - i due giovani sarebbero stati in acqua da 24 a 72 ore». Le due vittime erano entrambe originarie delle Bahamas. Il 29enne era in possesso di regolare permesso di soggiorno rilasciato dalle autorità austriache e residente a Vienna dove frequentava un corso per diplomatici. Il secondo è un cittadino canadese residente a Londra per motivi di studio.
«Le ultime tracce dei due giovani - ha aggiunto Marco Martino, dirigente della Squadra mobile torinese che sta svolgendo le indagini - risalgono agli ultimi giorni di maggio.
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Il Mattino