Cambiamenti climatici, l'allarme di Nature: «I draghi esistevano e potrebbero tornare»

Cambiamenti climatici, l'allarme di Nature: «I draghi esistevano e potrebbero tornare»
I draghi potrebbero risvegliarsi e a destarli dal lungo sonno potrebbero essere i cambiamenti climatici, che progrediscono incontrastati per mancanza di contromisure, complici la...

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I draghi potrebbero risvegliarsi e a destarli dal lungo sonno potrebbero essere i cambiamenti climatici, che progrediscono incontrastati per mancanza di contromisure, complici la crisi economica e i cambiamenti politici in atto. La previsione arriva dalle pagine della rivista Nature e si basa sul contenuto di un antichissimo documento ritrovato in una delle biblioteche più antiche del mondo, la Bodleiana dell'università di Oxford... ma è un pesce d'aprile.




Una fra le più autorevoli riviste scientifiche internazionali non resiste alla tentazione del primo aprile e scherza su un antichissimo documento attribuito al monaco Godfrey di Exmouth e studiato dagli australiani Andrew J Hamilton, Robert M May e Edward K Waters. Di tutti e tre gli studiosi la rivista fornisce affiliazioni universitarie ed e-mail, per chi volesse contattarli e saperne di più.



Tutti e tre, rileva Nature, vedono nel documento la prima testimonianza dell'impatto dei draghi nello scorso millennio: in pieno Medioevo, prosegue la rivista, i draghi erano infatti molto prolifici a causa dell'abbondanza di cibo (i cavalieri, precisano gli studiosi), la temperatura calda e la disponibilità del materiale ideale con cui costruire i nidi, ossia argento e oro.



Poi all'inizio del XV secolo il clima progressivamente più freddo e la minore quantità di cibo hanno costretto le diverse specie di draghi ad un lungo periodo di ibernazione. Adesso, conclude il pesce d'aprile, una serie di cambiamenti, primi fra tutti quelli climatici, potrebbero risvegliare queste creature già nei prossimi decenni. Per questo gli studiosi raccomandano, come contromisura, di incentivare la ricerca su sostanze ignifughe e invitando chiunque a rifiutare titoli onorifici per non aumentare le riserve di cibo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino