«Dare visibilità alla sclerosi multipla significa due cose: sensibilizzare su una condizione di vita che rappresenta un problema sociale serio in Italia e dare...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Obiettivo dell'incontro allo Stelle Hotel The Businest di corso Meridionale è stato rafforzare la rete tra associazione ed enti locali facendo anche - come spiega il direttore Affari generali Aism, Paolo Bandiera - il punto su «la programmazione sanitaria della Regione Campania e sui passi ancora da fare per potenziare la rete dei centri clinici per la sclerosi multipla».
Le stime che l'Aism ha fatto in regione parlano di quasi 11mila persone affette da sclerosi multipla (su oltre 4,5 milioni di abitanti) di cui meno del 10% sono in contatto con l'associazione. Avellino e Benevento pagano il piu' alto distacco tra pazienti e volontari (meno del 6% in contatto), va meglio a Napoli che supera l'11%.
«Il nostro quarto barometro sulla sclerosi multipla - sottolinea Martino - ci restituisce un'Italia con Regioni più virtuose e delle Regioni in cui ci sono ancora alcune cose da mettere a punto, da portare a sistema».
In questo quadro, «la situazione della Campania - spiega Mario Petrozziello, coordinatore regionale di Aism - non è delle migliori. Ci sono dei problemi soprattutto per la presa in carico nei vari centri clinici. Problemi anche per quanto riguarda la riabilitazione, elemento importantissimo, che per il 90% è affidata a centri privati convenzionati: per dare un buon servizio, questi centri non riescono ad accogliere un elevato numero di pazienti facendo allungare le liste d'attesa».
Un dato positivo per la Campania riguarda «la dispensazione dei farmaci: grazie alla firma di alcuni protocolli, le persone - prosegue Petrozziello - riescono a repererli con molta facilità, sia attraverso le farmacie comunali sia attraverso quelle delle Asl e dei centri clinici». Criticità permangono sul versante del lavoro perché «molte persone affette da sclerosi multipla segnalano difficoltà ad accedere al mondo lavorativo e chi, invece, è riuscito a collocarsi, non sa come comportarsi con il proprio datore di lavoro per paura di essere licenziato o di avere trattamenti poco favorevoli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino