Josha Boyle, il canadese liberato nei giorni scorsi dalle forze pakistane sul confine con l'Afghanistan dove è stato tenuto in ostaggio insieme alla moglie e 3 figli...
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«La stupidità e la malvagità mostrata dal gruppo di Haqqani nel rapire un pellegrino è stata superata dalla stupidità e malvagità nell'autorizzare l'assassinio di mia figlia neonata», ha aggiunto leggendo una dichiarazione. Ha poi parlato dello «stupro di mia moglie, che non è stata un'azione isolata» ma condotta «sotto supervisione di un comandante».
Boyle ha detto ancora che i crimini condotti contro la sua famiglia sono stati poi oggetto di un'indagine da parte dei talebani - che lui ha chiamato 'L'emirato islamico dell'Afghanistan' - che ha determinato la responsabilità della rete di Haqqani. «I talebani hanno assicurato alla mia famiglia la giustizia che si meritava», ha detto ancora, senza fornire ulteriori dettagli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino