La vicina gli affida la cagnolina, lui la abbandona al parco con un cartello al collo: «Non mi serve»

La vicina le affida la cagnolina, lui la abbandona in un prato: "Non mi serve" (Metro.co.uk)
L'hanno trovata, in mezzo ad un prato molto umido, insieme a due ciotole, alcune buste contenenti coperte e cibo per cani e un biglietto. Per la cagnolina Tessa, 12 anni,...

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L'hanno trovata, in mezzo ad un prato molto umido, insieme a due ciotole, alcune buste contenenti coperte e cibo per cani e un biglietto. Per la cagnolina Tessa, 12 anni, c'è stato il lieto fine, ma la sua storia, raccontata da Metro.co.uk, ha fatto molto scalpore.


Tessa è stata trovata nei dintorni di Worksop, nella regione inglese del Nottinghamshire. A salvarla sono stati i volontari del South Yorkshire Pet Ambulance, che ora hanno deciso di darla in adozione. Sul biglietto lasciato intorno al collare c'era un messaggio: «Questo cane, Tessa, ha 12 anni ma non è mio. La mia vicina mi ha detto che è chippata e mi ha chiesto se potessi occuparmi di lei, dal momento che ha deciso di trasferirsi in Canada. In modo riluttante ho detto di sì ma sapevo che non l'avrei tenuta. Il suo primo pasto è alle 11.30. La mia vicina è partita, era felice di sapere che Tessa era in buone mani. Mi dispiace, ma non ho bisogno di un cane».



Grazie al chip di Tessa, è stato facile risalire immediatamente alla sua padrona: si tratta della 76enne Yvonne Radcliff, ormai residente in Canada. Il figlio di Yvonne, il 38enne Paul Edwardson, che ha aiutato a identificare il responsabile dell'abbandono, ha espresso tutta la propria amarezza: «Ad essere sincero sono più arrabbiato che sconvolto. Quell'uomo aveva detto che si sarebbe preso cura di Tessa e mia madre era anche tornata dal Canada per qualche settimana proprio per sistemarla. Quando le ho raccontato tutto al telefono è scoppiata a piangere».



Non è ancora chiaro il possibile quadro accusatorio nei confronti dell'uomo che ha abbandonato Tessa. Per Alan Webster, direttore del South Yorkshire Pet Ambulance, starebbe mentendo: «Ha detto di averla abbandonata solo un'ora prima del nostro arrivo, ma non è possibile: sia il cane, sia le coperte erano troppo umide, praticamente bagnate. Tra l'altro è stato un caso fortunato che passassimo lungo quella strada, altrimenti Tessa difficilmente sarebbe sopravvissuta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino