«Se a 25 anni da Mani pulite la corruzione come emergenza non è stata superata, c'è evidentemente qualche problema. Forse oggi è qualitativamente...
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«Se questa è la situazione - ha spiegato Cantone - dobbiamo anche capire cosa persiste e perché persiste. Io credo che la corruzione sia cambiata nella qualità e quantità, e che trovi terreno fertile nei mille gangli della macchina amministrativa. Proprio per questo io sono contrario a chi pensa all'introduzione legislativa di altri reati per contrastare la corruzione. Bisogna intervenire sul piano amministrativo: trasparenza e semplificazione nell'azione amministrativa e nella gestione delle opere pubbliche sono il miglior antidoto alla corruzione. Non è detto che se mettessimo nuovi illeciti penali saremmo poi in grado di farli rispettare». Per Cantone, che oggi al Suor Orsola 'festeggiavà anche i suoi primi quattro anni di insegnamento universitario sulla legislazione antimafia, una delle soluzioni contro la corruzione dilagante «può essere proprio la previsione di specifici percorsi formativi nelle scuole e nelle Università affinché le nuove generazioni che saranno la futura classe dirigente del Paese siano più sensibili ai temi della legalità e dell'onestà».
«Ormai oggi viviamo una situazione paradossale nella quale al cittadino sembra quasi assurdo essere onesto se vede che chi fa le leggi poi spesso non le rispetta».
Il Mattino