A marzo saranno cinque anni che guida l'Autorità Anticorruzione, proposto da Matteo Renzi e nominato all'unanimità dal Parlamento. Un incarico che ha come...
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Le frizioni in realtà non sono mancate. Come sull'intenzione del governo ,annunciata da Salvini, di riscrivere e stracciare il codice degli appalti. Una scelta rispetto alla quale Cantone ha dichiarato pubblicamente la sua preoccupazione. Così come non ha mai nascosto i suoi dubbi su alcune norme del ddl anticorruzione, da ultimo sulla disposizione che in materia di appalti ha consentito di fare affidamenti diretti fino a centocinquanta mila euro: «è una norma pericolosa», ha detto appena qualche giorno fa. Quali che siano le ragioni, per il suo rientro in magistratura Cantone- che vive sotto scorta dal 2003, quando fu scoperto un progetto di attentato contro di lui- non ha puntato su grandi procure (si sono chiusi nei giorni scorsi i termini per le domande per l'incarico di procuratore di Roma e non da molto è arrivato al termine il concorso per la procura di Torino).
Il giudice napoletano - che nel capoluogo campano ha a lungo combattuto la camorra, occupandosi in particolare del clan dei Casalesi e riuscendo a ottenere la condanna di boss del calibro di Francesco Schiavone, detto Sandokan, e Francesco Bidognetti- ha scelto tre medio-piccolo uffici requirenti: Perugia, Torre Annunziata e Frosinone.
Il Mattino