È Vittorino Andreoli, psichiatra, scrittore e già direttore del Dipartimento di Psichiatria di Verona – Soave, il protagonista del confronto dal...
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Come da tradizione, anche quest’anno l’Ufficio Formazione Unico che afferisce alla Scuola di Medicina e Chirurgia e all’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, propone l’incontro con l'obiettivo di affrontare con maggiore consapevolezza la sofferenza e il dolore che pazienti e professionisti della salute incontrano e sperimentano durante i percorsi di cura. «Di fronte al male, che ha la stessa radice semantica di malattia, le persone che si occupano di salute pensano subito al sintomo e seguono un percorso tracciato dalla propria specializzazione che è, e deve essere, scientifico», precisa Andreoli, che aggiunge: «Ma è necessario non dimenticare, assieme agli imperativi dei riferimenti operativi sanitari, che sempre la malattia è prima di tutto dolore, sofferenza e che se il sintomo porta all’organo, che è un “frammento” del corpo, il dolore riguarda l’uomo tutto intero».
L’incontro è organizzato con il patrocinio morale della Società Italiana di Pedagogia Medica (SIPeM) e sarà moderato da Cesare Formisano, responsabile del Trattamento integrato dei Tumori del Colon-Retto dell’Azienda e da Paolo Valerio, responsabile di Psicologia. Interverranno anche Giuseppe Servillo, responsabile di Anestesia Generale, Marco Sarno, Medico in Formazione della Scuola di Specializzazione in Pediatria e Isabella Continisio dell’Ufficio Formazione Unico, coordinatore scientifico dell’iniziativa. «Il senso del dolore esistenziale va distinto nettamente dal dolore fisico che ha una sede somatica e che possiamo controllare oggi con molecole efficaci. Il dolore dell’uomo segna la tragicità del male, l’incertezza, il limite. E il sanitario deve poter avvertire questo dolore per comprenderlo, per accettarlo, per condividerlo. E se ciò accade, nel momento in cui entra in relazione con il paziente avverte subito il senso dell’umano della propria professione. Non è questa né teoria né tanto meno filosofia, ma il risultato degli studi che hanno dimostrato che l’affettività e i vissuti condizionano notevolmente i risultati degli interventi sanitari. E il dolore esistenziale, che porta facilmente a sentire vacillare la stima di sé, ne fa parte», conclude Andreoli. Apriranno i lavori Gaetano Manfredi, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Luigi Califano, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II e Vincenzo Viggiani, direttore generale dell’Azienda.
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Il Mattino