Un poeta forse poco noto al grande pubblico ma fra i più grandi autori italiani del Novecento. Fra le tracce proposte per la prima prova di maturità c'è...
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Le prime raccolte di versi di Caproni risalgono al decennio 1932-1942, fra cui Come una allegoria, Ballo a Fontanigorda, Finzioni, Cronistoria. Al periodo della guerra e della Resistenza si deve la raccolta Il passaggio di Enea, che raccoglie le sue poesie pubblicate fino al 1956. È morto nel 1990 ed è sepolto con la moglie nel cimitero di Loco di Rovegno. I temi portanti della poetica di Caproni sono la madre, rievocata e ricordata in molte poesie; Genova, considerata la sua «città dell'anima»; il viaggio, un viaggio allegorico alla scoperta della vita. Carlo Bo, uno dei suoi primi critici, lo definì il «Poeta del sole, della luce e del mare».
La poesia scelta per la traccia di maturità, contenuta nella raccolta Res Amissa, è stata pubblicata postuma un anno dopo la sua morte. Caproni fa un elogio appassionato della natura messa però in pericolo dall'uomo che per «vile profitto» ha reso il Paese «guasto» e conclude la poesia con una vera e propria invettiva: «Come potrebbe tornare a essere bella, scomparso l'uomo, la terra».
Ecco «Versicoli quasi ecologici», la poesia di Giorgio Caproni oggetto di Analisi del testo per la prima prova della maturità 2017 , subito rilanciata da Skuola.net:
«Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l'uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L'amore
finisce dove finisce l'erba
e l'acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l'aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l'uomo, la terra». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino