Carabinieri arrestati, l'appuntato Giuseppe Montella interrogato in carcere: «È molto provato»

Sono ripresi nel carcere 'Le Novate' di Piacenza gli interrogatori di garanzia dei carabinieri arrestati mercoledì nell'ambito dell'inchiesta della procura...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono ripresi nel carcere 'Le Novate' di Piacenza gli interrogatori di garanzia dei carabinieri arrestati mercoledì nell'ambito dell'inchiesta della procura della città emiliana che ha scoperchiato una serie di reati commessi dai militari della stazione Levante.


L'interrogatorio più atteso è quello dell'appuntato Giuseppe Montella, considerato dagli inquirenti e investigatori al vertice della piramide di quel sistema criminale che era stato messo in piedi nella stazione dei carabinieri. Un personaggio che, dice il gip nell'ordinanza, era convinto di poter tenere «qualunque tipo di comportamento, vivendo al di sopra della legge e di ogni regola di convivenza civile».

Leggi anche > Carabinieri arrestati, il procuratore generale miliatare De Paolis: «Gruppi di delinquenti fuori controllo»

Non è così però secondo il suo avvocato Emanuele Solari che, arrivando in carcere, non ha escluso la possibilità che Montella possa rispondere al Gip. «Probabilmente risponderà alle domande - ha detto ai cronisti - è molto provato».

 

Dopo Montella, davanti al Gip compariranno Salvatore Cappellano, il militare che il giudice definisce «l'elemento più violento della banda di criminali», e Giacomo Falanga, il carabiniere che appare in una foto con Montella e due presunti spacciatori mentre tengono in mano mazzette di soldi. I due, assieme a Montella, erano soliti ricompensare gli spacciatori che fornivano informazioni, ha scritto tra l'altro il giudice nell'ordinanza, con della droga che era custodita in caserma, in un contenitore chiamato «scatola della terapia». «Il mio assistito - ha detto l'avvocato di Falanga Daniele Mancini - ha partecipato agli arresti ma non sapeva nulla di quello che c'era dietro». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino