Caso Cucchi, i due carabinieri condannati si sono costituiti in carcere. D'Alessandro: «Non sono un assassino»

Alessio Di Bernardo, uno dei carabinieri condannati a 12 anni ieri dalla Cassazione per l'omicidio di Stefano Cucchi, si è costituito in carcere a Iserna. Originario di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Alessio Di Bernardo, uno dei carabinieri condannati a 12 anni ieri dalla Cassazione per l'omicidio di Stefano Cucchi, si è costituito in carcere a Iserna. Originario di Sesto Campano, dovrà scontare la stessa pena di Raffaele D'Alessandro.

«Stefano Cucchi, fu un omicidio». Cassazione: due carabinieri condannati a 12 anni, processo bis per altri due

Stefano Cucchi, depistaggi: chieste otto condanne per i carabinieri. Il pm: «Paese preso in giro per anni»

 

Anche D'Alessandro si è consegnato. Il militare, insieme con il collega Alessio Di Bernardo, si è recato nella Caserma Ezio Andolfato di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), sede del Carcere militare giudiziario. I due sono arrivati nel cuore della notte. Prima di essere traferiti in carcere i due carabinieri si sono consegnati ai loro colleghi che poi hanno provveduto al trasferimento nella struttura penitenziaria casertana. Come previsto dal protocollo sanitario relativo al Covid-19, D'Alessandro e Di Bernardo si trovano ora in isolamento sanitario. Come è stato disposto per tutti i detenuti che arrivano in carcere, resteranno appartati per cinque giorni. Poi, se l'esito del tampone sarà negativo, verranno trasferiti in cella.

LE REAZIONI - «Sono amareggiato perché non sono l'assassino di Stefano Cucchi, ma rispetto la decisione dei giudici perché sono un carabiniere nell'animo». È quanto ha affermato Raffaele D'Alessandro, condannato ieri in via definitiva a 12 anni per l'omicidio preterintenzionale, al suo difensore Maria Lampitella, prima di costituirsi.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino