Caso Orlandi, dopo l'apertura delle due tombe al Cimitero Teutonico, trovate vuote, il Vaticano ha svolto «accertamenti sia di carattere documentale che di carattere...
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A seguito delle attività istruttorie avviate l'11 luglio scorso al Campo Santo Teutonico, in relazione al caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, si sono svolti, come era stato annunciato, «accertamenti sia di carattere documentale che di carattere logistico, dai quali è emerso che, come risulta agli atti del Pontificio Collegio Teutonico, tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso sono stati effettuati lavori di ampliamento del Collegio stesso.
L'Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, nelle persone del Promotore Gian Piero Milano e del suo Aggiunto Alessandro Diddi, ha dunque disposto, con apposito provvedimento, che tali operazioni avvengano alla presenza dei periti dell'Ufficio e di quelli nominati dalla Famiglia Orlandi, nonché del personale specializzato del Corpo della Gendarmeria e delle stesse maestranze già impiegate. La ripresa delle attività peritali è stata fissata per sabato 20 luglio, alle ore 9.00.
LA FAMIGLIA ORLANDI «Ci è stato comunicato che sabato prossimo, il 20 luglio, proseguiranno le operazioni peritali. Che cosa faranno non lo sappiamo ma che ci sia un approfondimento in questo momento fa piacere. Nostro interesse è collaborare attivamente con la magistratura vaticana per capire come mai quelle due tombe fossero vuote. Se lo capiamo insieme è meglio». Lo dice all'ANSA l'avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, in seguito alla nuova decisione comunicata dal Vaticano di esaminare anche i resti di due ossari del Campo Santo Teutonico. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino