Castrazione chimica: la Lega vota sì, il M5s no. La spaccatura della maggioranza sul tema dei diritti, che ha tenuto banco nel weekend del congresso della Famiglia, si...
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Famiglia, Di Maio: «Modello è Francia, sconti su asili, baby sitter e pannolini»
Questa volta non sembra esserci mediazione possibile. E si annuncia la prima plateale spaccatura gialloverde, nell'ambito di una «convivenza» al governo che si fa sempre più difficile: sulla tenuta dopo le europee nessuno più scommette. La Lega prova a spegnere le polemiche del congresso di Verona sulla famiglia e da via Bellerio si invita parlamentari e ministri a non replicare agli attacchi del M5s. Il fuoco di fila pentastellato è, sostengono dalle fila parlamentari, una linea di comunicazione che prova a dar fiato al Movimento in vista delle europee. Ma che la Lega andrà avanti, lo chiarisce Matteo Salvini.
Avanti con la proposta di legge per una commissione d'inchiesta sulle adozioni ma anche con il disegno di legge Pillon sull'affido familiare. Il sottosegretario Vincenzo Spadafora, dalle fila del M5s, torna a incalzare gli alleati: «Il ddl Pillon è chiuso. Quel testo non arriverà mai in aula, è archiviato. Adesso bisogna scrivere un nuovo testo», dichiara. Ma il capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo sottolinea che quel testo «non si può archiviare» perché è parte del «contratto di governo: lo rispecchia ed è stato firmato anche dal M5s». «È un buon punto di partenza», perché «forse Spadafora non lo sa però è pieno di bambini che vengono usati dagli adulti per i propri litigi». Sul revenge porn, dopo lo scontro della scorsa settimana, si annuncia il via libera all'emendamento di Forza Italia per introdurre il reato. C'è infatti non solo il via libera del M5s ma anche quello della Lega, che con il ministro Bongiorno ricorda di essere stata sempre favorevole all'introduzione del reato. Ma il voto sulla castrazione chimica si annuncia assai tormentato per la maggioranza.
È solo l'iceberg, osservano dal M5s, di uno scontro costante sui diversi dossier che - causa campagna elettorale - si trascinerà fino al 24 maggio.
Il Mattino