La Catalogna ribelle entra ora in "terra ignota": domani mattina il governo spagnolo deciderà l'attivazione dell'articolo 155 che permette il...
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Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha confermato oggi di aver concordato le misure di commissariamento che saranno varate domani dal governo con i due partiti unionisti che appoggiano la sua strategia catalana, Psoe e Ciudadanos. Carmen Calvo, capo negoziatrice per il Psoe, ha spiegato che Madrid prenderà il controllo fra l'altro dei Mossos, la polizia catalana, dei media pubblici Tv3 e Catalunya Radio, un'ipotesi che suscita molte proteste, oltre che dei conti della Generalità e delle competenze del President Carlos Puigdemont. C'è accordo inoltre per usare il 155 per sciogliere il Parlament e andare alle urne in gennaio. I socialisti, duramente criticati da sinistra da Podemos per l'appoggio a Rajoy, premono perché il 155 sia usato nella forma più leggera e breve possibile, e perché non si ripetano le scene di violenza sui civili ai seggi del primo ottobre che hanno scioccato l'opinione pubblica internazionale. Rajoy oggi a Bruxelles - dove come previsto ha incassato l'appoggio degli altri leader Ue e del presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani al Consiglio europeo - ha detto che l'art.155 «non suppone l'uso della forza».
Ma non è scontato che sia così. E, in serata, intervenendo ad Oviedo alla presenza del re di Spagna, lo stesso Tajani ha dichiarato: «Quando alcuni seminano la discordia ignorando deliberatamente le leggi è necessario ricordare l'importanza del rispetto dello stato di diritto». La forza dell'Europa e «il suo potere morbido» sono «fondati sul diritto», gli ha fatto eco il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, mentre il presidente del consiglio europeo Donald Tusk ha rilevato che «la legge deve essere rispettata da tutti coloro che partecipano alla vita pubblica». Il pacchetto 155 sarà trasmesso domani dal governo al Senato, che lo affiderà ad una commissione che inviterà Puigdemont a spiegarsi. Il via libera definitivo - il 27 o il 30 ottobre - è scontato, perché il Pp di Rajoy ha la maggioranza assoluta nella Camera alta. Le organizzazioni della società civile indipendentista catalana annunciano opposizione 'pacifica e gandhianà. Una prima grande manifestazione è convocata domani. La Cup, la sinistra del fronte secessionista, propone uno sciopero generale. Anc e Omnium, i cui leader sono in prigione da lunedì per ordine di un giudice spagnolo, preparano anche misure di disturbo ispirate dagli indignados del 2011.
Oggi la prima: migliaia di catalani hanno ritirato ai bancomat 155 euro (come il famigerato articolo) per dare alle banche un assaggio del loro 'potere di consumatorì.
Il Mattino