Centinaia di alpini in partenza per le missioni in Afghanistan, Iraq, Libia e Kosovo

Centinaia di alpini in partenza per le missioni in Afghanistan, Iraq, Libia e Kosovo
Un esercito di penne nere in partenza per i principali teatri operativi in cui siamo presenti nel mondo. Centinaia di alpini saranno impegnati, nei prossimi 6 mesi, in...

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Un esercito di penne nere in partenza per i principali teatri operativi in cui siamo presenti nel mondo. Centinaia di alpini saranno impegnati, nei prossimi 6 mesi, in Afghanistan, Iraq, Libia e Kosovo. Forse è la prima volta che accade che questa specialità dell'Esercito sia presente contemporaneamente su così tanti fronti. Questa mattina, nella Caserma “Monte Grappa” di Torino, si è svolta la cerimonia di saluto della brigata alpina “Taurinense” che, dal prossimo mese di giugno, sarà impiegata con i propri reparti in tre diverse operazioni all’estero. Presenti il generale Federico Bonato, comandante delle Truppe Alpine, i sindaci di Torino, Cuneo e Pinerolo, città di provenienza delle unità in partenza ed il comandante della brigata Taurinense, il generale Massimo Biagini.

 
In Afghanistan arriveranno gli alpini del 2° reggimento di Cuneo supportati dal 32° reggimento genio Guastatori di Torino e dal reggimento Logistico Taurinense di Rivoli. La Taurinense assumerà infatti il comando del Train Advise Command nella regione ovest dell’Afghanistan nell’ambito della missione a guida NATO Resolute Support finalizzata ad addestramento, consulenza e assistenza a favore delle forze di sicurezza afghane. Non è la prima volta che la brigata viene impiegata in Afghanistan. Attualmente il contingente italiano in Afghanistan è composto da 900 militari dislocati presso la base di Herat e 50 presso il comando di Kabul. Una missione tornata di attualità negli ultimi giorni in quando di Afghanistan si è parlato anche al vertice Nato di Bruxelles. Gli Stati Uniti hanno già da tempo rafforzato la loro presenza nel Paese dove attualmente si trovano circa 13.000 soldati stranieri e ritengono che sia necessario uno sforzo ulteriore per fornire il necessario supporto a forze armate e di polizia afghane che sono chiamate ogni giorno a fronteggiare la minaccia dei talebani ma anche di khorasan, la divisione dello stato islamico in Afghanistan. Gli alpini di Cuneo sostituiranno i bersaglieri della brigata Garibaldi che rientreranno in Italia.

Il 3° reggimento alpini di Pinerolo assumerà invece la guida della task force “Praesidium”, in Iraq, a protezione della diga di Mosul e del personale impegnato nelle operazioni di manutenzione dell’infrastruttura. La diga, di rilievo strategico per l’Iraq, è vitale per l’approvvigionamento idrico di centinaia di migliaia di persone che abitano nelle regioni circostanti; il suo cedimento metterebbe in grave pericolo la vita di molti abitanti e comprometterebbe lo sviluppo e l’economia di tutta l’area causando un grave danno ambientale. Attualmente a Mosul sono impegnati circa 500 uomini.

Il 9° Reggimento Alpini de L’Aquila guiderà la task force impegnata nella missione “Ippocrate” a Misurata, operazione italiana che vede schierato in Libia un ospedale da campo, necessario a fornire assistenza sanitaria nell’ambito della collaborazione e del supporto umanitario fornito dall'Italia al popolo libico. Oggi lì sono schierati 65 medici e 135 componenti del comando e del controllo logistico. Saranno un centinaio gli alpini che forniranno la protezione alla componente medica.

Nei giorni scorsi si era svolta anche la cerimonia di saluto del 3° reggimento artiglieria terrestre della brigata alpina Julia che partirà per il Kosovo dove andranno a costituire l'ossatura del Multinational Battle Group di KFOR. In questo teatro operativo schieriamo oggi 550 militari.


Gli alpini porteranno le loro penne nere, le loro tradizioni, la loro storia, l'esperienza e la professionalità a migliaia di chilometri dall'Italia.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino