ROMA Silvio Berlusconi benedice l'operazione Costa. L'ex ministro sarà il catalizzatore dei centristi che non ritengono ci sia spazio per un progetto alternativo ai...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sì dunque allo smottamento al centro ma nessuno spazio tra i capilista. Perché la partita delle candidature è già iniziata e i colonnelli fanno la voce grossa. «Non possiamo essere noi a farci carico di chi ci ha tradito», il grido di battaglia dei coordinatori soprattutto del centro-sud che hanno chiesto un incontro a Ghedini, il plenipotenziario azzurro delegato dal Cavaliere a mettere ordine. E infatti è arrivato lo stop ai rientri. «Non vi preoccupate, non sarete penalizzati», la rassicurazione del legale di Berlusconi. Ma è proprio l'ex presidente del Consiglio a fornire garanzie a chi ha deciso di allontanarsi da Alfano. Costa per ora sarà deputato semplice, non ha svolto alcuna attività di scouting ma lavorerà per irrobustire il centrodestra, per mettere insieme mondi diversi che non si riconoscono né in Ap né tantomeno nel Pd.
La contromossa del ministro degli Esteri arriverà nel fine settimana da Taormina. In Sicilia si terrà la Summer school di Alternativa popolare e si spera ancora di avere sul palco Parisi e Calenda. Con il secondo ci sono contatti per convincerlo ad indossare i panni del leader, con il primo la partita è aperta.
Dopo numerosi incontri di preparazione è pronta, riferiscono i promotori, la nuova federazione di centro. E prima dell'estate ci dovrebbe anche essere la riunificazione dei gruppi in Parlamento: Ap, Udc, Ala e Scelta civica. «Costa spiega un alfaniano non ha i voti neanche in Piemonte, alla fine non lo seguirà nessuno». C'è rabbia tra i fedelissimi di Alfano. L'ex ministro degli Affari regionali ha informato ieri il responsabile della Farnesina del gesto delle dimissioni. Ma il segnale che il suo passo indietro è stato ben accolto da chi in Ap punta al centrodestra consiste soprattutto negli attestati di stima arrivati via sms. Al Senato più della metà del gruppo è in fibrillazione, ognuno cerca una scialuppa di salvataggio. Formigoni si è legato a Parisi, Bilardi e Cassano hanno già bussato alle porte di FI e anche nel gruppo degli autonomisti sono in tanti a cercare riparo nella casa azzurra.
Al momento non sono previsti altri ammutinamenti, però il malessere tra i centristi cresce di ora in ora. Anche se è pari alla voglia di non chiudere la legislatura anticipatamente. Ed è la stessa linea del Cavaliere. «Ho garantito al Capo dello Stato che Forza Italia sarà responsabile e così faremo», è la strategia dell'ex presidente del Consiglio.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino