«Io cerco due assessore. Nella giunta siamo solo uomini e per legge non si può. Così ho pubblicato un avviso sul sito web del Comune, ma ancora non ha risposto...
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Sindaco, come mai non c'è nessuna donna nella maggioranza che la sostiene?
«Nella lista con cui ho vinto le elezioni, “Uniti per Cercemaggiore” non c'era nessuna candidata. La legge non mi imponeva di inserire donne e non l'ho fatto».
E perché non l'ha fatto? Sapeva che se avesse vinto avrebbe poi dovuto rispettare le quote rosa?
«Io sono femminista, rispetto le donne e le considero molto. Ho cercato di non coinvolgere troppo le donne per non sottrarle ai loro impegni familiari. Ho candidato persone adulte e con esperienza che potessero conciliare l'impegno in Comune con la loro privata. Non non ho trovato donne in questa situazione. Nella lista non ho messo nemmeno giovani o ragazzette di 20 anni. Per una questione di immagine. Devo contare su persone che possono dare qualcosa alla comunità, quindi nessun giovane nella mia lista»
Adesso?
«Ho pubblicato l'avviso, per raggiungere la quota del 40 per cento di presenze femminili ho bisogno di due assessore. La condizione è che convidivano il mio programma di governo e della lista vincitrice. Devono avere la residenza nel comune e il diploma di scuola superiore.
Che assessorati affiiderà alle donne che si faranno avanti?
«Non ho assegnato alcuna delega, ancora non lo so»
E la precedente giunta com'era?
«Il sindaco era donna e anche un assessore. Oggi in consiglio ci sono due donne, ma delle liste di minoranza».
Donnino Mascia è al suo terzo mandato. É stato eletto il 26 maggio scorso al primo turno, con 1.669 voti (gli abitanti di Cercemaggiore sono circa 3.600), oltre il 69 per cento. Cerca assessore, disperatamente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino