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Una trappola dietro l’appuntamento concordato con l’ex socio. Perché quando Fabio Giaccio, napoletano 43enne con precedenti per droga, si è presentato venerdì sera poco prima dell’apertura dell’Osteria degli artisti, aveva già armato la sua pistola che ha puntato contro Emanuele Costanza, 41enne e titolare del locale, e ha fatto fuoco due volte.
Chef Costa, la trappola dell’ex socio per ucciderlo
Lo ha centrato alla testa e al torace poi si è consegnato agli agenti di polizia del distretto di via Statilia. Confessando e ricostruendo, almeno in parte, il contorno in cui è maturato l’omicidio. Giaccio, ex imprenditore agricolo napoletano arrivato nella Capitale nel 2019, è ora accusato di omicidio volontario. Gli investigatori della Squadra Mobile incaricati delle indagini stanno lavorando per ricostruire la fitta rete di contatti di Costanza, noto come chef Costa. Dalla vita privata: era papà di quattro bambini e altrettante separazioni. Alle amicizie patinate: dalla cugina Floriana Secondi, vincitrice del Grande Fratello e nel 2022 concorrente dell’Isola dei Famosi, all’amico Tony Effe della Dark Polo Gang.
IL DEBITO
Dietro i colpi di pistola ci sarebbero state dunque continue liti e vecchie ruggini legate ai soldi tra i due ex soci.
LE ATTIVITÀ
Ma il locale aveva accusato pesantemente le chiusure dovute al Covid. Tanto da rimanere indietro con il saldo degli affitti che solo recentemente, e dopo alcuni solleciti, aveva pagato. «Mio figlio voleva solo lavorare e ce la stava facendo» dice papà Mario sconvolto per quanto accaduto. Sotto choc anche la fidanzata che lavorava come cameriera all’Osteria e che viveva con lo chef in un appartamento di via Pasquale Tola, a Furio Camillo. Venerdì sera c’era anche lei all’Osteria degli artisti: «Li ho visti parlare nel piazzale - ha raccontato - stavo facendo su e giù con il magazzino. Da mesi c’erano liti con Giaccio ma io non li ho visti litigare - ha ripetuto - e ora me l’ha ammazzato». I poliziotti venerdì sera hanno eseguito una perquisizione anche nell’appartamento di via Tola dove lo chef viveva da due anni con la nuova compagna.
LE INDAGINI
Le indagini per disegnare i contorni intorno all’omicidio di Costanza restano aperte. A partire dall’arma del delitto: chi ha armato la mano di Giaccio che, con i suoi precedenti per droga, non aveva il porto d’armi? Chi gli ha venduto la pistola che ha ucciso lo chef? Inoltre la macchina con cui il killer è andato all’appuntamento con l’ex socio Sommeiller è intestata a un amico comune dei due: perché? Il sospetto dei poliziotti è che dietro il delitto dello chef possano essere coinvolte altre persone. Le prossime ore saranno quindi determinanti per accertare se ci sono altre persone, che hanno agito nell’ombra, dietro l’omicidio dell’Esquilino.
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Il Mattino