Chicchi di grandine a forma di coronavirus, i meteorologi: «Tutto normale, ecco perché»

Chicchi di grandine a forma di coronavirus, i meteorologi: «Tutto normale, ecco perché»
Chicchi di grandine dalla forma insolita, anche se ormai tristemente nota. Stanno stupendo un po' tutti, sul web, foto e video di una bizzarra grandinata, in cui i chicchi di...

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Chicchi di grandine dalla forma insolita, anche se ormai tristemente nota. Stanno stupendo un po' tutti, sul web, foto e video di una bizzarra grandinata, in cui i chicchi di ghiaccio hanno una forma molto simile a quella del coronavirus. C'è già chi parla di fenomeni paranormali ai tempi della pandemia, ma la realtà è ben diversa: si tratta di un fenomeno naturale, assolutamente normale e già molto conosciuto.


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L'insolita forma dei chicchi ha stupito tanti abitanti del Sud degli Stati Uniti e del Nord del Messico: nell'ultimo fine settimana, infatti, al confine tra i due stati ci sono state violente grandinate e soprattutto nella piccola località messicana di Montemorelos tanti utenti hanno immortalato la struttura molto simile a quella del coronavirus. Una grandinata analoga si era verificata un mese fa nel Michigan, come dimostrano altre testimonianze in rete. La pandemia, però, non c'entra nulla con questo insolito fenomeno atmosferico, che avviene regolarmente in determinate circostanze: nel 2004, ad esempio, in Kansas era stato rinvenuto un chicco di grandine della stessa forma dei coronavirus, di ben 13 centimetri di diametro.
 


Quando le grandinate avvengono in condizioni particolari di tormenta, spiegano gli esperti, è possibile che i chicchi sviluppino forme di questo genere. «Quando c'è una tormenta molto forte, la grandine che si forma inizialmente ha una forma sferica, ma sulla sua superficie si vanno ad accumulare strati di ghiaccio a partire da un primo 'embrione', con il rischio anche di caduta di chicchi decisamente grandi e pericolosi» - le parole del meteorologo spagnolo José Miguel Viñas a 20minutos.es - «Nelle tormente più forti, in cui la grandine ha già un diametro importante, lo scontro tra le sfere di ghiaccio fa sì che queste si uniscano in agglomerati più grandi che non avranno una forma semisferica, ma più simile a quella di una stella o, se volete, di un coronavirus». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino