Anche la bara deve avere il suo copyright, ovvero un marchio di fabbrica. Il titolare di un'impresa di pompe funebri, Tommaso Masciangelo di Ortona (Chieti), è stato,...
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La sentenza è stata pronunciata questa sera. Masciangelo era accusato di aver violato il Dpr 285 del 90 ovvero il regolamento di Polizia Mortuaria. Secondo l'accusa, nel verbale di chiusura di un feretro per il trasporto di una salma, Masciangelo avrebbe attestato falsamente di aver osservato le disposizioni dell'articolo 30 del regolamento di Polizia Mortuaria mentre, nella realtà, il cofano mortuario era privo del marchio di fabbrica con l'indicazione della ditta costruttrice.
I fatti risalgono a maggio del 2015 e in particolare al trasporto di una salma da San Giovanni Teatino a Pescara.
Il Mattino