Chieti, maxi operazione dei carabinieri: 28 ordinanze di custodia cautelare per droga, usura e associazione mafiosa

CHIETI - È stata denominata «Design» l'operazione antimafia diretta e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di L'Aquila e condotta dai...

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CHIETI - È stata denominata «Design» l'operazione antimafia diretta e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di L'Aquila e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo Provinciale di Chieti, in corso dalle prime luci dell'alba di oggi con l'esecuzione di 28 ordinanze applicative di misure cautelari di cui 10 in carcere, 9 agli arresti domiciliari e 9 non detentive ed interdittive, nei confronti di calabresi ed abruzzesi indagati di associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di stupefacenti, usura ed altro. L'operazione, che ha disarticolato un'organizzazione riconducibile alla 'ndrangheta reggina, è tuttora in corso in varie Province dell'Abruzzo, Lombardia, Calabria e Campania. Oltre 100 i militari dell'Arma impiegati e supportati da unità cinofile ed elicotteri.


L'inchiesta dimostra che la 'Ndrangheta non chiede più il pizzo: il presunto clan si era radicato a Francavilla al mare dal 2009, proveniente dal paese di Brancaleone, acquistando un (sequestrato sulla Nazionale) e un maneggio. Il clan si procurava soldi attraverso la vendita di droga acquistata a Milano, da un altro gruppo calabrese. Con i proventi esercitavano usura: tutti i guadagni venivano dirottati a Brancaleone e investiti in una società immobiliare per un valore di 250 milioni di euro. La 'ndrina è quella dei Cuppari. È il primo caso di 416 bis che si è sviluppato interamente in Abruzzo.
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Il Mattino