L’alluce valgo è una frequente patologia dell’avampiede, caratterizzata dalla deviazione della prima articolazione metatarso – falangea, associata alla...
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Spesso questa deviazione finisce per compromettere anche il II e III dito che si deformano progressivamente per la spinta dell’alluce. E’ una patologia, la cui incidenza è in aumento negli ultimi anni in termini percentuali; colpisce quasi sempre le donne e oltre alla compromissione estetica, finisce con l’essere quasi sempre invalidante (dolore, gonfiore, conflitto con la scarpa ecc.) e con il tempo tende ad aggravarsi.
La familiarità e le calzature sbagliate rappresentano dei fattori di rischio di tale deformità, le cui cause sono ancora sconosciute.
Quando l’alluce valgo provoca disagio e dolore si deve ricorrere necessariamente alla chirurgia.
Una delle equipe che tra le prime ha utilizzato con successo questa nuova tecnica chiamata mininvasiva percutanea è quella della Sun (I Policlinico) condotta dal prof. Fabio Zanchini.
Zanchini, formatosi presso scuole prestigiose, tra cui quella di Villa Stuart, è stato tra i primi in Italia, insieme ad altri 40 soci del GRISMIP (Gruppo Italiano Studio Chirurgia Mininvasiva Piede) a studiare ed affinare tale tecnica e di verificarne gli eccellenti risultati rispetto a quelle precedenti.
E’ praticata attraverso incisioni cutanee minime ed attraverso accessi millimetrici. Vengono effettuati gesti chirurgici analoghi a quelli delle tecniche aperte, ma guidati durante l’intervento, da monitoraggio radiologico per realizzare correzioni di estrema precisione.
In quanto tale, trattandosi di una metodica molto fine, è fondamentale che venga effettuata da chirurghi esperti, abituati anche alla chirurgia tradizionale.
La tecnica mininvasiva percutanea riduce notevolmente i problemi che si incontrano nella chirurgia tradizionale aperta: viene effettuato in anestesia locale il che permette una ripresa della deambulazione dopo qualche ora dall’intervento. Non viene utilizzato il laccio ischemico e quindi sono minimizzati i rischi circolatori e tromboembolici legati alla compressione; la pratica di incisioni millimetriche attraverso le quali vengono introdotti microstrumenti riduce fortemente i rischi di infezione, riduce il dolore e consente un decorso post-operatorio immediato con vantaggi anche estetici.
L’intervento viene effettuato in Day Surgery e quindi senza ricovero: il paziente viene operato in 20 minuti e torna a casa poche ore dopo l’intervento con vantaggi per la salute del malato, per i costi del Servizio Sanitario Nazionale e per un più veloce scorrimento delle liste di attesa.
Oltre l’alluce valgo, questa tecnica innovativa è utilizzata anche per il trattamento di eventuali patologie associate. Sarà uno dei temi trattati al prossimo Congresso Naazionale Italiano di Chirurgia in Day Surgery, organizzato dal Prof. Massimo Agresti a Luglio 2015, dove il Prof. Fabio Zanchini dirigerà la Sessione dedicata al Day Surgery in Ortopedia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino