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«Non ce la faccio, devo scendere vi prego». E l'aereo Ryanair si ferma per lasciare l'uomo a terra: è successo all'aeroporto di Ciampino questa mattina - 26 ottobre - sul volo che all'alba da Roma andava a Lisbona. Protagonista un 55enne italiano che, evidentemente, aveva la classica paura di volare. Eppure aveva sfidato se stesso per raggiungere il Portogallo, con moglie e figli, con un volo che alle 6,30 partiva appunto da Ciampino. Niente da fare, una volta a bordo è stato il panico.
Paura di volare, l'aereo torna indietro
Stando al racconto di chi era presente sull'aereo, l'uomo aveva chiesto agli assistenti di volo di cambiare posto, di stare davanti per sentirsi più sicuro. Nonostante fosse stato accontetato, la paura ha iniziato a prendere il sopravvento. Sudori freddi, tremori. Il capo cabina ha tentato di calmarlo, intanto però il velivolo aveva iniziato il rullaggio e aveva iniziato a “camminare” in pista per posizionarsi per il decollo.
Aereo partito dagli Usa e diretto a Roma scende oltre 8mila metri in 10 minuti: panico a bordo
Nulla da fare, l'uomo ha iniziato a chiedere con insistenza di scendere, di «fermare l'aereo» perché era ormai terrorizzato.
MEZZO SICURO
Statisticamente è ormai riconosciuto che l’aereo è il mezzo più sicuro al mondo rispetto ad ogni altro velivolo per il numero inferiore di incidenti, per la tecnologia all’avanguardia, per i sistemi di controllo doppi – o tripli – e per la rigida preparazione dei piloti e del personale di volo. A differenza nostra, un aereo è progettato per volare, in ogni suo dettaglio. Ma ognuno reagisce a modo suo e la paura di volare non è più una questione di aereo. C’è chi odia volare perché ha paura del vuoto e dell’altezza (acrofobia), chi ha paura degli spazi chiusi (claustrofobia), chi si sente ansioso all’improvviso (attacco di panico), chi si sente come in trappola senza via di fuga (agorafobia). Per l’essere umano però non è “naturale” volare: non abbiamo le ali, quindi, d’istinto, questa esperienza provoca una reazione di paura al nostro corpo e, soprattutto, al nostro cervello.
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