Cile, Papa incontra vittime di abusi ma non quelle del prete Karadima

Cile, Papa incontra vittime di abusi ma non quelle del prete Karadima
Santiago del Cile – Papa Francesco ha incontrato nella nunziatura di Santiago del Cile, dove risiede in questi giorni, alcune vittime di preti pedofili. La notizia è...

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Santiago del Cile – Papa Francesco ha incontrato nella nunziatura di Santiago del Cile, dove risiede in questi giorni, alcune vittime di preti pedofili. La notizia è trapelata solo in tarda serata, quando in Italia era già notte fonda, priva di dettagli. Niente nomi, nessun particolare, nemmeno quanto è durato il colloquio. Il direttore della Sala stampa vaticana, Greg Burke, si è limitato a riferire che nessun altro era presente: solamente il Papa e le vittime. «E questo perché potessero raccontare le loro sofferenze. Papa Francesco li ha ascoltati, ha pregato e pianto con loro».


Di lì a poco quell'annuncio sono emerse le prime crepe. Papa Bergoglio ha escluso volutamente da quell'incontro le vittime violentate dal famigerato Karadima, l'ottuagenario prete cileno responsabile del caso nazionale più impressionante che in Cile ha portato alla luce una piaga tanto estesa quanto taciuta. Una strana dimenticanza visto che le vittime di Karadima - snobbate ieri da Francesco - portano avanti da anni, con coraggio e costanza, la denuncia del coinvolgimento di alcuni vescovi, tra cui monsignor Barros, il vescovo di Osorno, difeso dal Vaticano e da Papa Francesco che lo ha promosso nel 2015, nonostante l'accusa di avere coperto Karadima.

Il Papa, ancora ieri, ha celebrato la messa con monsignor Barros, facendo addolorare le vittime quando hanno visto che all'altare, assieme a Bergoglio, c'era anche «l'incubridor», il complice. Alcune sotto choc hanno manifestato sconcerto attraverso i social. Poi lo sconcerto si è trasformato in dolore con l'esclusione all'incontro nella sede della nunziatura. Juan Carlo Cruz, una delle vittime di Karadima, a nome di tutti, ha espresso sconcerto per il mancato invito, vedendo però in quell'incontro un passaggio positivo per una riflessione generale e arrivare a misure concrete da parte della Chiesa per punire i vescovi insabbiatori. «Siamo profondamente convinti che tutte le vittime che sono passate per questo inferno sperano che si facciano azioni concrete perchè in futuro non si ripetano più crimini simili contro l'umanità».

Il Papa oggi vola a Temuco, una città del Sud, situata nel centro del territorio che un tempo era abitato dagli indios Mapuche. Una minoranza vessata e depredata nei secoli. La giornata papale è tutta orientata alla difesa dei loro diritti. Ma il tema della pedofilia è destinato a ritornare d'attualità in Perù, tra due giorni, visto anche a Lima lo attendono altre vittime e altri casi scabrosi.


In particolare il caso del Sodalizio di Vita Cristiana, una specie di associazione molto bene inserita, fondata da Luis Figari, un intellettuale cattolico accusato dai magistrati peruviani di molestie e abusi. Il Vaticano nel frattempo ha disposto il commissariamento di questa specie di setta (dove si esercitava sui membri uno stretto controllo, fino ad arrivare al plagio delle coscienze), ha ordinato a Luis Figari di evitare qualsiasi contatto con i bambini, richiamandolo a Roma per evitargli la carcerazione preventiva. Figari ora vive in una struttura religiosa. C'è chi dice che si trovi in Toscana, chi invece vicino ai Castelli Romani. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino