«La Cina può fornire alla Russia “armi letali”»: ora gli Usa hanno paura

A fare il punto della situazione è il segretario di Stato Antony Blinken

Antony Blinken
Un anno di guerra. E sempre più forze in gioco. L’Ucraina al centro, gli Stati Uniti e la Russia da una parte e...

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Un anno di guerra. E sempre più forze in gioco.

L’Ucraina al centro, gli Stati Uniti e la Russia da una parte e dall’altra, ora pure la Cina.

A fare il punto della situazione è il numero 1 della diplomazia americana, il segretario di Stato Antony Blinken, già alle prese con l’assurda vicenda dei palloni spia. Vicenda riguardo alla quale, tanto per cominciare, non ha nessun dubbio.

«Puro spionaggio», punto.

«Un chiaro tentativo di monitorare attività sensibili», in particolare «siti militari strategici».

Insomma, se e per quanto possibile, la diplomazia tra Washington e Pechino si incrina ancora di più, quasi si rompe.

E non è tutto.

Già, perché mentre la Casa Bianca segue la linea del pugno duro, e a scusarsi per l’abbattimento degli oggetti cinesi non ci pensa nemmeno, tra Biden e Blinken aleggia una nuova colossale paura. E cioè che la Cina possa rompere la sua parziale neutralità, finora manifestata attraverso un supporto soltanto moderato alla Russia, schierandosi definitivamente al fianco della stessa Russia in una maniera assai più netta: «con la fornitura di armi letali».

Un po’ quello che la Nato sta facendo con Kiev, ma a parti rovesciate.
Con il rischio plateale per l’Ucraina e per l’Occidente intero che a saltare non sia solo la diplomazia, ma anche l’intero equilibrio di questa guerra.


(BIDEN IN VISITA A SORPRESA A KIEV)

In parole ancora più semplici: se Putin potesse davvero contare sull’arsenale di Xi Jinping, la partita potrebbe essere addirittura finita.

Un timore che l’intelligence a stelle e strisce, più che come un’ipotesi remota, definisce come una realtà imminente.

I fascicoli dei Servizi Segreti si accavallano, e si riempiono di pagine drammatiche.

Lo scenario è mondiale ed è inquietante, e il livello di rischio si fa di fatto incalcolabile.

Un anno di guerra. E sempre più forze in gioco.
Troppe, troppe per non avere paura di tutto.

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Il Mattino