Non è ancora chiaro quanto denaro in totale abbia ricevuto dal governo cinese per fare la spia negli Stati Uniti al soldo Pechino. Quel che si sa è che nel marzo del...
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Venerdì 14 agosto l'ex funzionario della Cia viene arrestato con l'accusa di cospirazione per aver fornito dal 2001 in poi informazioni riservate sulla difesa nazionale degli Stati Uniti all'intelligence cinese, collaborando insieme a un suo parente. Lo ha annunciato lunedì 17 agosto il Dipartimento di Giustizia statunitense. Se condannato, Yuk Ching Ma rischia il carcere a vita. Come spiega il Dipartimento di Giustizia Usa, Ma inizia a lavorare per la Cia nel 1982 e lascia l'agenzia nel 1989. Si trasferisce e lavora a Shanghai, negli anni Novanta si occupa di import-export in Cina, prima di arrivare alle Hawaii nel 2001. Secondo le carte, Ma avrebbe cospirato con un suo parente di 85 anni, non perseguibile dalla legge perché affetto da una forma grave di malattia cognitiva. Anche il parente di Ma lavora per la Cia dal 1967 al 1983, prima di licenziarsi per essere stato accusato di aver aiutato diversi cittadini cinesi a entrare negli Usa. Yuk Ching Ma prova a diventare un agente dell'FBI ma senza successo. Nel 2004 ottiene però un contratto come linguista dal Field Office dell'FBI di Honolulu. E dalle Hawaii che Ma inizia a passare informazioni ai servizi segreti cinesi avendo tra le mani documenti da tradurre. A volte ne fa delle fotocopie, altre li fotografa con una camerina digitale. Secondo l'FBI, dal 2006 al 2010 Ma avrebbe sottratto documenti classificati dall'ufficio di Honolulu riguardo «il personale, le operazioni e i metodi con cui vengono criptate le comunicazioni della Cia».
Il doppio gioco di Ma a un certo punto viene a galla, come spesso accade a chi vive sospeso tra due identità diverse. L'FBI riesce ad avere un filmato segreto dell'incontro del 2001 a Hong Kong tra Ma e l'intelligence cinese. Nel video si vede bene Ma che conta i soldi. Nella primavera dell'anno scorso lo stesso Ma conferma di essere una spia cinese a un agente dell'FBI che si finge un uomo dei servizi di Pechino. La spia cinese cade nel trucco e accetta la somma di 2mila dollari in contanti come "piccolo simbolo" di apprezzamento dei suoi servigi alla Repubblica Popolare. In un ultimo incontro questo mese prima dell'arresto, il 12 agosto, Ma accetta altro denaro per il lavoro svolto per conto della Cina, confermando la «devozione alla madrepatria cinese». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino