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A quasi un anno di distanza dalla loro chiusura ripartono anche le discoteche. Per ora al chiuso solo al 50% della capienza e con impianti di areazione adeguati (oltre all’obbligo di Green pass), ma è pur sempre un primo significativo passo avanti.
Non si tratta però della sola novità contenuta nel decreto varato nella serata di ieri dal Consiglio dei ministri. Anzi. Al suo interno, in zona bianca ma già a partire dall’11 ottobre, trovano spazio anche l’estensione al 100% dei posti occupabili in cinema, teatri, sale da concerto, locali di intrattenimento e musica dal vivo. Un allentamento che, come sottolineano proprio dal governo, «è possibile solo grazie alle politiche adottate sul Green pass».
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Il decreto, le novità
Senza dubbio è la novità più attesa. Su pressing soprattutto dei ministri Giancarlo Giorgetti e Federico D’Incà, e del sottosegretario alla Salute Andrea Costa (che già mette nel mirino ulteriori allentamenti: «dobbiamo lavorare per raggiungere il 100% delle capienze entro le prossime settimane nei settori laddove sarà possibile, osservando con attenzione e prudenza i dati favorevoli della pandemia») l’esecutivo ha deciso di bypassare il parere del Comitato tecnico scientifico che la scorsa settimana aveva suggerito di limitare ancora al 35% la capienza delle discoteche.
Nel testo approvato dal Cdm si prevede infatti la riapertura al 50% per le sale da ballo al chiuso e al 75% all’aperto. Sempre con l’obbligo di mostrare il Green pass all’ingresso, di indossare la mascherina (eccetto che «nel momento del ballo») e, per i gestori, di tener traccia per almeno 14 giorni dei clienti presenti nel locale.
Novità anche per quanto riguarda i luoghi di cultura. Cinema, teatri e musei infatti, come lungamente richiesto dal ministro della Cultura Franceschini potranno occupare al 100% gli spazi e i posti a sedere a disposizione. Vale a dire che in zona bianca e il Green pass obbligatorio, in questi contesti si potrà derogare anche al metro di distanza finora necessario tra gli spettatori. In zona gialla invece si torna al limite del 50% degli accessi e alla necessità che i posti a sedere siano preassegnati.
In linea con quanto stabilito dal Cts invece, a partire dall’11 ottobre sarà possibile aumentare i posti accessibili al pubblico anche in stadi e palazzetti sportivi. Con Green pass, mascherine e distanziamento sempre obbligatori in zona gialla infatti la capienza consentita è ora estesa a un «al 50% di quella massima autorizzata all’aperto e al 35% al chiuso» come si legge nel testo. In zona bianca la soglia massima di riempimento definita è il 75% all’aperto e il 60% al chiuso. Con una precisazione: «Le percentuali massime di capienza di cui al presente comma si applicano a ciascuno dei settori dedicati alla presenza del pubblico nei luoghi di svolgimento degli eventi e competizioni sportivi». E cioè, come indicato dai tecnici del Cts, le società sportive non potranno più chiudere un settore dello stadio e riempire tutti gli altri.
Le Regioni
Non è ancora il loro momento, ma dovremmo quasi esserci. Dopo i luoghi della cultura, dello sport e del divertimento, sarà il turno delle piste da sci. La Conferenza delle Regioni ha infatti già elaborato la bozza di un piano che consenta alle attività del turismo alpino di approcciarsi alla nuova stagione con meno limitazioni. Innanzitutto l’uso obbligatorio del Green pass per l’ingresso agli impianti di risalita. Poi l’aumento della capienza all’80% per funivie e cabinovie (chiaramente con mascherina obbligatoria) e via al limite degli skipass giornalieri nelle zone bianche e gialle. Il testo, salvo ulteriori accelerazioni, dovrebbe essere sottoposto al Cts e al governo la prossima settimana, con l’intenzione di arrivare a novembre con le nuove regole già in essere.
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Il Mattino