E venne il giorno in cui il Codice Antimafia fu approvato. A larga maggioranza. Più dei due terzi dei Deputati l’ha votato. Si tratta, perciò di una scelta...
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Voglio correre il rischio. Le Cassandre sono annunciatrici di guai e non sono ben viste. Talvolta, però, ci colgono. E le Cassandre vedono un pericoloso e costante slittamento della nostra democrazia, ossia del governo del popolo, verso un governo dei giudici. Basta scorrere i giornali. Siamo tra quelli che pensano o si illudono di pensare che il compito dei giudici (che mi ostino a tenere ben distinti dai pubblici ministeri) sia quello di giudicare, ossia quello di emettere verdetti all’esito di un giusto processo. Ci illudiamo.
Oramai il processo è uno strumento marginale. O meglio è la stessa idea del processo, come luogo in cui la parte fa valere le sue ragioni con tutte le garanzie che una civiltà evoluta come la nostra deve o dovrebbe garantire, è tramontata. Sul contenzioso tra privati incombono le esigenze dell’economia. Non ci possiamo consentire il lusso di processi a tutto tondo e, oltre tutto, essendo un popolo incline al contenzioso, è necessario debellare il cancro della litigiosità, che ci fa perdere alcuni punti di Pil. E allora il processo, quello con la P maiuscola, va celebrato come strumento residuale. Bisogna trovare altre strade per comporre le liti, e il legislatore ci sta provando da anni con tenacia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino