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GROSSETO - Ci siamo. Ecco le ultime battute per il processo per il naufragio della Costa Concordia davanti al Tribunale di Grosseto, che vede come unico imputato l'ex comandante Francesco Schettino. Stamani l'udienza è ripresa alle 10 con la replica dell'avvocato Marco De Luca, legale di Costa Crociere. Ieri sera l'avvocato aveva avuto un malore in aula proprio mentre parlava.
SCHETTINO PRESENTE ALL'ULTIMA UDIENZA L'ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino è presente in aula per l'ultima udienza del processo che lo vede imputato per il naufragio all'Isola del Giglio.
PERSEGUITATO «Il comandante Schettino - ha proseguito il suo avvocato, Domenico Pepe - non si può muovere, non può andare al ristorante. Qui a Grosseto ci siamo dovuti nascondere sperando di non essere visti. In questi tre anni è come se avesse subito 30 anni di carcere». «Se è responsabile lo si condanni, ma non dileggiamolo», ha aggiunto il difensore. «Credo - ha anche detto Pepe - che quelli del pubblico ministero siano stati voli pindarici. È stata messa insieme una quantità enorme di dati difficilmente interpretabili da un comune mortale. È stato un enorme minestrone di cui difficilmente si è colta la sintesi se non dopo mesi grazie al nostro miglior tecnico, che è stato Schettino stesso».
L'AVVOCATO: "IN TRE ANNI HA ESPIATO 30 ANNI DI CONDANNA" «In tre anni Francesco Schettino ha espiato più di 30 anni di condanna e questo perchè è accusato di aver abbandonato la nave. Ma questa non è la verità. Lui non ha abbandonato la nave». Lo ha detto l'avvocato Domenico Pepe, legale di Francesco Schettino, nel corso della replica nell'ultima udienza del processo per il naufragio della Costa Concordia. «Il mio cliente ha sofferto la peggiore delle offese: ha subìto di tutto - ha affermato tra l'altro Pepe - è stato dileggiato, perseguitato e aggredito». Intorno a questo processo, ha aggiunto il legale dell'ex comandante, «abbiamo visto tanti uccellacci e speculazioni di ogni tipo e la peggiore vittima è stato il mio cliente nei confronti del quale praticamente è stato richiesto un ergastolo».
IN LACRIME. L'ex comandante Francesco Schettino è scoppiato in lacrime in aula. «Sono stato accusato di mancanza di sensibilità per le vittime: cospargersi il capo di cenere è un modo per esibire i propri sentimenti.
Il Mattino