Concorrenza, cambia la legge: Renzi la spunta su Calenda

Concorrenza, cambia la legge: Renzi la spunta su Calenda
Dopo un lungo braccio di ferro, Matteo Renzi la spunta. Su richiesta del Pd, sostenute da un largo schieramento con Forza Italia e Lega, sono passate le modifiche al disegno di...

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Dopo un lungo braccio di ferro, Matteo Renzi la spunta. Su richiesta del Pd, sostenute da un largo schieramento con Forza Italia e Lega, sono passate le modifiche al disegno di legge per la concorrenza. Che ora dovrà tornare al Senato per la quarta volta con il rischio, secondo palazzo Chigi, che il provvedimento finisca in un binario morto visto che nella prossima primavera il Parlamento verrà sciolto.


Un atto di forza quello del leader dem che il premier Paolo Gentiloni e il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, padre del provvedimento, e il leader di Ap Angelino Alfano hanno tentato di frenare. Tant'é che avevano provato a porre la fiducia su un disegno di legge varato ben 850 giorni fa e non ancora approvato. Il segretario del Pd, che intende dare la propria impronta all'esecutivo, ha invece chiesto e ottenuto quattro modifiche. I temi: assicurazioni, energia, odontoiatri, telemarketing. Ettore Rosato, capogruppo del Pd, invita a non dare letture politiciste all'iniziativa, garantendo che le quattro modifiche sono "giuste" e "necessarie". E che al provvedimento sarà assicurata una corsia preferenziale al Senato per ottenere "un'approvazione rapidissima". Calenda non l'ha presa bene: "Quello che è accaduto è difficilmente comprensibile e rischia di trasmettere l'ennesimo segnale negativo ai cittadini". 

Da notare che ciò che è accaduto sul disegno di legge per la concorrenza è un'ulteriore prova della fragilità della maggioranza che sostiene il governo. Sempre più divisa. Soltanto martedì i bersaniani al Senato non avevano votato la mozione di maggioranza sui vertici Consip e la settimana prima non avevano dato la fiducia al governo sulla manovrina economica. E oggi arriva la zampata del Pd. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino