«Equidistanti dai partiti», ma pronti a rafforzare il pressing sulla politica: gli industriali guardano alla prossima tornata elettorale e si preparano a lanciare la...
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In un videomessaggio al convegno, il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, rilancia le scelte del governo e le misure inserite nella manovra approvata: è una legge di bilancio che «si colloca in continuità con le precedenti, quindi allunga l'orizzonte temporale della stabilità e della sostenibilità della crescita» e «pone una pre-condizione essenziale per gli investimenti». Investimenti che, a seguito di queste misure, è la convinzione di Padoan, «continueranno a crescere e l'Italia continuerà a prosperare». Il ministro sottolinea in particolare le «importanti misure di sostegno» per le imprese e per i giovani, con gli sgravi fiscali per le assunzioni stabili che «saranno molto utili nell'aggredire uno dei problemi seri dell'economia: l'elevata persistente disoccupazione giovanile». Le imprese sono «al centro del motore della crescita»: «senza crescita delle imprese non c'è crescita del lavoro», afferma inoltre Padoan, evidenziando l'andamento positivo del Pil italiano che «sta aumentando e si sta rafforzando nella sua qualità».
A sottolineare la «giusta direzione» del Paese è anche il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ospite del convegno degli imprenditori a Capri: «In questi anni abbiamo rimesso l'Italia in carreggiata sulla strada della crescita. Impiegheremo gli anni a venire per non andare nuovamente fuori strada».
Resta aperto il dibattito su Bankitalia. Per Alfano «adesso c'è solo da attendere la proposta del presidente del Consiglio e del ministro dell'Economia» per la nomina del governatore; c'è «l'autonomia della Banca d'Italia e al tempo stesso la possibilità, il diritto delle forze politiche di dire la propria opinione. Non è una enclave la Banca d'Italia, della quale e sulla quale non si può discutere». Mentre il leader degli industriali sottolinea che «l'autonomia di Bankitalia ha un valore» ed esorta ad «evitare dibattiti sulle persone», anche se sono «legittimissimi».
Un anno fa, dallo stesso palco di Capri, Boccia aveva lanciato ai sindacati l'invito a lavorare insieme a un Patto della fabbrica. Un anno dopo è un cantiere ancora aperto: «È un patto complesso», dice il presidente di Confindustria, «ci sono ancora i tavoli tecnici al lavoro», poi la parola passerà ai leader dei sindacati e degli industriali e «vedremo se i punti di convergenza saranno punti rilevanti e se ci sarà la volontà reale di andare avanti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino