Consip, i periti: a scrivere i pizzini ​fu l'imprenditore Alfredo Romeo

Consip, i periti: a scrivere i pizzini fu l'imprenditore Alfredo Romeo
Per il perito nominato dalla procura di Roma, che accusa Alfredo Romeo di corruzione e traffico di influenze, in concorso con Tiziano Renzi e l'imprenditore Carlo Russo, quel...

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Per il perito nominato dalla procura di Roma, che accusa Alfredo Romeo di corruzione e traffico di influenze, in concorso con Tiziano Renzi e l'imprenditore Carlo Russo, quel pizzino che indica «T.30mila al mese» è stato scritto proprio dall'imprenditore napoletano. La relazione è stata depositata dai pm di Roma, che indagano sull'appalto Consip da 2,7 miliardi di euro, al Tribunale del Riesame, insieme alle sentenze che raccontano i precedenti giudiziari di Romeo e la sua attitudine alla corruzione: nonostante le prescrizioni. Perché se il casellario di dell'avvocato è immacolato, pende sul suo conto una condanna seppellita dai tempi della giustizia. Per la procura il cosiddetto sistema Romeo era noto sin dagli anni Novanta, quando l'ex parlamentare Dc Alfredo Vito ha ammesso di avere ricevuto dall'imprenditore 4 miliardi di lire. Una mega corruzione in piena tangentopoli.


Per gli avvocati di Alfredo Romeo quei pizzini, raccattati dai carabinieri del Noe dai secchi della spazzatura a due passi dall'ufficio di via della Pallacorda, erano inutilizzabili come prove, perché acquisiti in violazione del codice di procedura penale. E invece, dopo le precisazioni del Tribunale del Riesame, per il quale i foglietti sono elemento di prova, arriva anche una perizia calligrafica a confermare la tesi della procura che i legali avevano tentato di contrastare: quelli sono gli appunti di Salvatore Romeo. Il procuratore Mario Palazzi, titolare del fascicolo Consip, si è rivolto a un esperto che ha analizzato quei foglietti di carta che l'imprenditore napoletano preferiva usare, dopo avere intuito delle indagini in corso e di possibili intercettazioni nel suo ufficio. Durante le conversazioni scriveva per sottrarsi all'ascolto. Lo studio sui frammenti, assemblati dai militari, conferma: a tracciare quella T (che per i pm di Napoli, titolari di un filone delle indagini) indicherebbe proprio il padre dell'ex premier è stato Romeo. osì come gli altri tratti di penna sul foglio: 5 mila ogni due mesi a CR. e i due incontri segnati: due incontri quadro tenuti da T. con M. e L.


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