Contagiato “fuori sede”: solo in auto e con l’ok dell’Asl, così può rientrare nella sua città

Contagiato “fuori sede”: solo in auto e con l’ok dell’Asl, così può rientrare nella sua città
Non ci sono solo i turisti che villeggiano in località paradisiache che non possono rientrare a casa perché positivi al Covid. Sono infatti molteplici e meno...

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Non ci sono solo i turisti che villeggiano in località paradisiache che non possono rientrare a casa perché positivi al Covid. Sono infatti molteplici e meno romanzati i casi delle persone contagiate ma lontane dalla famiglia per lavoro, per studio o anche solo perché stanno accompagnando un paziente fragile che ha bisogno di un controllo in un ospedale fuori regione. Per tutti, il rientro a casa, finora farraginoso e non sempre possibile, sarà ora più semplice da gestire da parte delle aziende sanitarie locali e degli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera. 

Secondo le indicazioni del ministero della Salute, elencate nella circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione Giovanni Rezza, il trasferimento delle persone contagiate è sempre possibile ma solo se autorizzato dalle Asl, sia quella del comune di provenienza sia quella di destinazione. Ci si può mettere in viaggio soltanto se non si hanno sintomi gravi; in quest'ultimo caso, infatti, è consentito soltanto il trasposto sanitario. La situazione diventa più semplice per i casi lievi e per gli spostamenti tra regioni vicine, sempre però con alcune limitazioni. Se si ha la possibilità di utilizzare un mezzo di trasporto privato, il trasferimento verrà consentito entro i 300 km e solo se la durata prevista del viaggio è inferiore alle 4 ore. Attenzione poi al numero delle persone che utilizzano lo stesso mezzo di trasporto privato. È possibile infatti viaggiare insieme ad altri positivi. Se invece un genitore o un caregiver negativo al test accompagna un minorenne positivo o una persona che necessita di assistenza, il ministero raccomanda di escludere dal viaggio ulteriori persone infette. E, comunque, durante il trasferimento di più persone con un singolo veicolo, occorre «assicurare la corretta ventilazione dell'abitacolo, il distanziamento fisico e l'uso costante per tutti di idonei dispositivi di protezione individuale». 

Non è poi consentito alle persone occupanti l'abitacolo di «sostare in luoghi pubblici - eccetto piazzole all'aperto in assenza di altre persone - o recarsi presso le aree di rifornimento carburante». Gli stessi accorgimenti valgono per chi si sposta con un aereo privato, oppure via mare su una imbarcazione privata; in entrambi i casi, devono essere comunque garantite le condizioni di sicurezza. Nessun caso positivo è invece autorizzato a trasferirsi, durante il periodo di quarantena, utilizzando un mezzo pubblico. Per evitare la diffusione del contagio, non si può infatti salire su un volo di linea, prendere un taxi, un bus, un treno, spostarsi con la metropolitana, oppure ricorrere a un mezzo in public sharing. Interdetto ovviamente anche l'uso delle navi o dei traghetti per il trasporto pubblico urbano e per le isole maggiori per tutti i casi positivi al Covid e sottoposti alla misura di isolamento. Per chi si sposta con l'auto privata, è invece possibile viaggiare sul traghetto ma solo se è presente un'area apposita. In ogni caso, i passeggeri dovranno rimanere nell'abitacolo. 

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Il Mattino