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Barcellona. Il presidente del governo spagnolo Sánchez e il primo ministro italiano Conte sono tornati a incontrarsi quest’oggi, a Roma, dopo la visita del premier italiano a Madrid nello scorso luglio, poco prima dell’accordo europeo sul Recovery Fund. E’ stata l’occasione per definire l’agenda della Conferenza bilaterale ispano-italiana che si svolgerà in Spagna, il prossimo 25 novembre. “Una riunione importante in un momento in cui i nostri paesi stanno affrontando una situazione critica nel controllo dell’epidemia” - ha detto Conte aprendo la conferenza stampa – “perché insieme siamo una forza”, “Insieme siamo più forti e facciamo più forte l’Europa”, gli ha fatto eco Sánchez. Un incontro non usuale tra i governi dei due paesi che storicamente si sono guardati con un misto d’invidia, disistima e competizione e che invece ora appaiono decisi a procedere insieme in Europa, come già hanno fatto nel fronte del Sud per ottenere un accordo all’insegna della solidarietà.
Recovery Fund, Conte: deve partire il primo gennaio 2021
E determinati a continuare insieme perché il programma denominato Next Generation prenda avvio nel 2021, senza ritardi.
Sánchez e Conte hanno indicato le priorità comuni per l’utilizzo del Recovery Fund: la transizione ecologica, le digitalizzazione dell’economia, la coesione sociale e territoriale e le pari opportunità tra uomini e donne. E di queste hanno anche discusso nell’atto conclusivo del Forum del Dialogo Italia-Spagna, che riunisce rappresentanti della politica, dell’università, dell’imprenditoria, dell’economia e della comunicazione di entrambi i paesi. In conferenza stampa c’è stato spazio per altri due temi tra tutti: la gestione della nuova ondata pandemica e l’eventuale utilizzo del Mes, discussione quest'ultima che è solo italiana. Conte e Sánchez hanno riconosciuto di essersi trovati davanti a un’emergenza straordinaria che ha evidenziato i limiti delle decisioni politiche, di aver rispettato il parere degli scienziati e di star lavorando ora dentro una logica di cooperazione istituzionale.
Ma la situazione in questa fase è differente da quella di marzo per quanto riguarda il controllo dell’epidemia e le soluzioni, pur in un quadro nazionale, sono differenziate perché differente è l’impatto del contagio nei territori. Per quanto riguarda il ricorso agli aiuti comunitari sottoforma di prestiti, Sánchez ha chiarito che, della quota parte del Recovery Fund che andrà alla Spagna, verranno utilizzate in primo luogo le risorse a titolo di trasferimento. Mentre del Mes, ha sottolineato che “La risposta europea non è stata quella del 2008, abbiamo la BCE che sta comprando il debito pubblico dei paesi e abbiamo ottenuto cose un tempo inimagginabili”, in riferimento ai vari fondi di sostegno all’occupazione. D’altronde, ha rincarato Conte “Il Mes nacque in un contesto specifico e ora se ne sta facendo la riforma”.
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