La quarantena continua, l’emergenza coronavirus pure ma da ieri sera l’argomento preferito degli italiani è quel passaggio della conferenza stampa di Conte in...
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E infatti se Matteo ha dichiarato: «Usare la tivù di Stato per dire falsità e fare un comizio contro Salvini e contro le opposizioni è roba da regime, roba da Unione Sovietica», e annuncia la sua intenzione di chiamare Mattarella, Giorgia ha poi incalzato: «Il presidente del Consiglio indice una conferenza stampa pochi minuti prima dell'edizione più vista dei tg, trasmessa in diretta sulla prima rete del servizio pubblico, per accusare l'opposizione di dire menzogne, senza possibilità di replica e senza contraddittorio. Credo non si sia mai vista una cosa del genere nella storia della democrazia». Ma c’è chi risponde ancora sul web: «Fascisti che parlano di regime?»; «Credibili come un assegno firmato da Eracleonte da Gela»; «C’è troppa confusione, se non avessero dichiarato il falso per attaccare il governo in un momento in cui bisognerebbe pensare solo a superare l’emergenza, forse non avrebbero avuto quei 3 secondi di risposta legittima durante una conferenza articolata su ben altri temi»; «Ma pensano di fare il teatrino su Rai1 per le loro offese personali invece di pensare al bene del Paese?»; «Sarebbe stato meglio ascoltare delle scuse»; «Smascherati, e parlano ancora!»; «Ammettete, ve l'ha Mes»; «Brucia?», mentre altri offrono Maalox o tazze di camomilla per superare il momento, qualcuno su Twitter addiruttura qualche crema rettale e cose simili. C'è anche chi ricorda all’ex ministro della gioventù: «Conte cerca la rissa? Ricordi il 4 marzo quando lo chiamavi criminale su La7? Certo che di battute ne fai tante»; «Ora vuoi fare chiarezza? Bene, chiariamo i fatti: la dignità l’hai già venduta prima del 2011», e così via.
E così le piazze virtuali sono state in breve invase dai post di tutti coloro che sono andati a verificare le date e chi ci fosse al governo ai tempi del Mes, approvato e firmato nel 2011 quando c’erano proprio Meloni e Salvini con Berlusconi e votato poi in Parlamento nel 2012, durante il governo di Monti. La Lega votò contro ogni decisione del governo, ma l’ex presidente del Consiglio ha tenuto a precisare: «Il Fesf prima e il Mes poi sono stati preparati e decisi a livello europeo nel 2010-2011 con l’Italia rappresentata da Berlusconi nel Consiglio europeo e da Tremonti nell’Ecofin ed Eurogruppo. Quel governo si reggeva sull’alleanza Pdl-Lega. Meloni ne faceva parte come ministro per il Pdl, Salvini era europarlamentare della Lega». E poi continua in un altro passaggio dell’articolo da lui firmato: «Non sarò di certo io, perciò, a raccomandare a Conte di andare sotto le forche caudine di meccanismi preparati in Europa da un governo Berlusconi-Lega, che poi passò ad altri l’onere di evitare il default dell’Italia». Così qualcuno si sbizzarrisce anche contro Monti: «Ma è ancora vivo»; «Parla lui che ci ha messo le tasse sui libretti di risparmio»; «Professore, hai rovinato tu gli italiani».
E così la polemica social si infittisce, scatena nuovi commenti e talvolta si carica addirittura di fake news pur di dare ciascuno acqua al proprio mulino. C’è chi chiede al presidente del Consiglio se sente ancora l’eco dei suoi schiaffi mentre le sue bimbe postano immagini di casatielli solo per lui, chi si rivolge a Salvini e Meloni cantando la canzone di Morgan e Bugo, chi prova a girare la frittata e pone di nuovo l’attenzione sulla crisi finanziaria che scontenterà di sicuro qualcuno cercando di allentare la pressione sull’argomento del momento. Fatto sta che per un giorno, prima di Pasqua, gli italiani hanno quasi dimenticato l’allungamento delle misure restrittive prendendo posizione nella guerra mediatica fra i politici italiani. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino