Gli inviati speciali del presidente sudcoreano Moon Jae-in, tornati ieri dalla missione di due giorni a Pyongyang, ripartiranno domani per gli Usa per una visita di due giorni...
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Il viaggio concluso a Pyongyang ha portato a risultati giudicati «eccezionali» da molti osservatori a causa delle inconsuete e ampie concessioni fatte da Kim, tra cui la proposta di un terzo summit intercoreano tra leader al villaggio di confine di Panmunjom prima della fine di aprile.
Il presidente sudcoreano Moon Jae-in ha comunque affermato di credere sia «ancora troppo presto per essere ottimisti» sugli sviluppi dei rapporti col Nord e sul processo di denuclearizzazione. «Siamo solo alla linea di partenza», ha aggiunto incontrando i leader dei 5 principali partiti politici alla Blue House, la sede della Presidenza, nel resoconto della Yonhap. «Siamo adesso a un punto molto critico negli sforzi per stabilire la pace e la denuclearizzazione nella penisola», ha proseguito. Le valutazioni di Moon sono maturate all'indomani del rientro a Seul degli inviati speciali mandati per due giorni al Nord per incontrare il leader Kim Jong-un: sono tornati col la convergenza su di un terzo summit intercoreano tra leader da tenere entro fine aprile e con l'offerta di moratoria da parte di Pyongyang su nucleare e missili per far partire il dialogo diretto con gli Usa. Moon ha espresso anche fiducia sulla ripresa dei contatti tra Pyongyang e Washington, condizione necessaria per intavolare la discussione sulla denuclearizzazione della penisola. La riunione con i leader di partito è la terza da quando Moon è salito alla presidenza lo scorso maggio, ma la prima ccon la piena partecipazione visto che le prime due sono state boicottate dai partiti di opposizione.
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Il Mattino