Coronavirus, per i novizi positivi ad Assisi il contagio arriva dalla Francia

Assisi, la basilica di San Francesco
PERUGIA - Dieci positivi in più per un dato giornaliero sul coronavirus che non si vedeva dal 7 di aprile. L’Umbria torna indietro di quattro mesi e i casi dei...

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PERUGIA - Dieci positivi in più per un dato giornaliero sul coronavirus che non si vedeva dal 7 di aprile. L’Umbria torna indietro di quattro mesi e i casi dei positivi di ieri, sono di fatto, tutti casi di importazione. Ma rilanciano l’allarme per una crescita del virus anche in una delle regioni dove, nelle scorse settimane, il Covid-19 era arretrato di più.

In testa ai positivi gli otto novizi che studiano per diventare frati ad Assisi. Otto di una comunità di 25 giovani religiosi che tra un anno diventeranno frati e che si ritrovano in isolamento a due passi dal Sacro Convento.
Il bilancio dice che sono infettati due novizi francesi, 4 italiani e due croati colpiti dal Covid-19.
Il contagio sarebbe arrivato dalla Francia, perché i genitori di uno dei novizi infettativi sono risultati positivi al Covid-19. Genitori che avrebbero accompagnato ad Assisi il figlio nei giorni scorsi visto che i futuri frati francescani sono arrivati in città cinque giorni prima che venisse diagnosticato il Covid-19.
«I giovani sono in isolamento-spiega padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento- e sono state applicate e prese tutte le procedure sanitarie, in totale sono 25 i novizi in isolamento. I ragazzi risultati positivi, provenienti da diverse parti del mondo, sono entrati a far parte del noviziato solo 5 giorni fa e non hanno avuto contatti con la comunità e i pellegrini. Le attività e la vita comunitaria continuerà con normalità in osservanza dei dispositivi previsti dalla legge e dal ministero della salute».
Da Assisi spiegano che la comunità del Sacro Convento «procede nel suo cammino ordinario di accoglienza dei pellegrini e dei turisti». Alcuni religiosi entrati in contatto con i novizi sono stati sottoposti al tampone e sono risultati negativi. Come negativi i frati del Sacro Convento (la comunità è composta da una sessantina di religiosi che curano la basilica dedicata a San Francesco) sottoposti ai tamponi fatti nelle scorse settimane. Gli altri casi arrivano dal Terni(positivo un giovane nigeriano) con un Orvietano infettato dopo un viaggio in Albania dove era andato per lavoro.

Il fatto che i nuovi positivi (ieri si è registrato anche un guarito) siano tutti casi di importazione, conferma il monitoraggio della Regione. «Praticamente- spiega il direttore generale della sanità regionale, Claudio Dario- ci troviamo di fronte anche con questi ultimi dati di fronte a casa di importazione. È necessario che chi arriv dalle zone ad alta densità rispetti la quarantena. Come regione siamo molto reattivi. I cluster che ci troviamo ad a fronte, a parte quel caso di assisi, sono tutti di entità minima e i focolai vengono subito isolati e circoscritti. Il sistema ha tenuto bene ma è necessario garantire da parte di tutti- chiude Dario- la disciplina, dalle mascherine al distanziamento, che è il piccolo sacrificio che dobbiamo fare per continuare ad avere la nostra libertà». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino