Parchi, musei e zoo: ecco dove i bambini danesi vanno all’asilo in tempi di coronavirus. Mentre in Italia si discute su...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Mentre in Italia si discute su come riaprire le scuole e si valutano ipotesi per organizzare eventualmente campi estivi et similia, da fine aprile in Danimarca hanno dato il via all’asilo diffuso.
LEGGI ANCHE Nuova Zelanda batte il virus. La premier: «Le frontiere resteranno chiuse per molto tempo»
Succede a Copenaghen dove il Parco Tivoli ha aperto ai bambini il 22 aprile; lo Zoo dal 23 aprile e, nello stesso periodo, anche la Galleria d’Arte Nazionale SMK. E l’iniziativa funziona. Complice il rispetto di bambini e insegnanti verso le indicazioni delle autorità sanitarie danesi, quindi: i genitori restano fuori, con il divieto di assembramento al parcheggio.
Chiunque entri (in base a orari e turni stabiliti) è sottoposto al controllo della temperatura. E poi, appena arrivati i bambini cambiano le scarpe all’ingresso e si lavano le mani per un minuto seguendo un tutorial.
Ora, la Danimarca conta poco meno di 6 milioni di abitanti. Per l’esattezza, sono 5.822.763 i danesi, di cui 9.821 risultano a oggi contagiati e 493 deceduti per coronavirus. Il che, tradotto in percentuali, significa che gli infettati sono lo 0,17% di tutta la popolazione e i morti sono lo 0,0083% sulla popolazione e il 5% sui contagiati. Detto questo, il modello è interessante. E potrebbe essere di spunto per iniziative a livello nazionale.
@KongshaugProduction
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino