Coronavirus, picco di contagi: bloccati gli spostamenti tra Comuni nell'area metropolitana di Pescara

Divieto di spostamenti tra Comuni del Pescarese
La metà dei casi di coronavirus accertati tra giovedì e venerdì scorsi nelle province di Pescara e Chieti è riconducibile ad una variante,...

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La metà dei casi di coronavirus accertati tra giovedì e venerdì scorsi nelle province di Pescara e Chieti è riconducibile ad una variante, probabilmente quella inglese. Questo spiegherebbe i numeri allarmanti che si registrano nelle ultime settimane nell'area metropolitana. Ragione che ha spinto il governatore Marco Marsilio ieri a emanare l'ordinanza per vietare gli spostamenti tra comuni di Pescara, Montesilvano, Spoltore e Francavilla. Una sorta di zona arancione anche se nel provvedimento non è prevista la chiusura di bar e ristoranti.

Il sindaco di Francavilla, Antonio Luciani, il primo ad aver annunciato la decisione dopo la telefonata ricevuta dall'assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, ha polemizzato, sostenendo che il provvedimento gli era stato annunciato come una reale zona arancione: «Permettetemi di esprimere qualche dubbio sulla gestione». In ogni caso si tratta di una misura ulteriore per cercare di contenere il contagio nell'area metropolitana che segue le tre zone rosse che, sempre tramite ordinanza regionale, sono state decretate a San Giovanni Teatino, Atessa e Tocco da Casauria. Il quadro, soprattutto nell'area pescarese e chietina, resta delicatissimo. Domani arriverà il responso della Cabina di regia nazionale sul consueto report settimanale ed è verosimile che per l'Abruzzo possa scattare, da domenica o lunedì, il ritorno in fascia arancione. Una beffa per gli operatori invernali, che lunedì 15, in fascia gialla, avrebbero potuto aprire i battenti, a maggior ragione nelle aree interne dovela curva del contagio si mantiene bassa, e anche per bar e ristoranti che hanno ripreso l'attività a pranzo solo dal 1 febbraio, giorno dell'ingresso in fascia gialla.

 

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Il Mattino