Coronavirus, le donne meno esposte degli uomini: ecco le ipotesi scientifiche

Coronavirus, le donne meno esposte degli uomini: ecco le ipotesi scientifiche
Il coronavirus sembra essere meno aggressivo nei confronti delle donne. Ma quale è il motivo? A dare una spiegazione sono diversi scienziati che stanno analizzando diversi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il coronavirus sembra essere meno aggressivo nei confronti delle donne. Ma quale è il motivo? A dare una spiegazione sono diversi scienziati che stanno analizzando diversi fattori dalla risposta immunitaria al fattore genetico, come riporta anche il Corriere della Sera. 


LEGGI ANCHE Coronavirus, Speranza: «Siamo nel pieno dell'epidemia, serviranno tempo e gradualità»

Franco Locatelli, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, sostiene che andranno fatti studi più specifici e approfonditi ma pare che uno dei fattori che potrebbero fare la differenza, rendendo gli uomini più vulnerabili al Covid-19 siano gli ormoni. Gli estrogeni, prodotti maggiormente dal corpo femminile, hanno un ruolo importante nella regolazione del sistema immunitario e sono in grado di stimolare maggiormente la risposta contro i virus. Nello specifico il covid-19 penetra nel nostro corpo attraverso l'Ace 2, una proteina che riveste un ruolo importante nella protezione dei polmoni. Nelle donne l'Ace 2 viene espresso in maggiore quantità grazie agli estrogeni.

Inoltre pare che il recettore del virus sia sul cromosoma X, avendone la donna due potrebe avere una maggiore variabilità della risposta che renderebbe nel suo organismo la malattia meno aggressiva. 

Un altro fattore che potrebbe fare la differenza è il fumo. I soggetti fumatori sono più fragili e più esposti alle complicazioni del virus e statisticamente ci sono più soggetti fumatori di sesso maschile che di sesso femminile. Secondo un recente studio cinese c'è un aumento significativo del rischio, di tre volte superiore, di sviluppare polmonite severa in pazienti tabagisti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino