Coronavirus, Gianni guarito dopo il ricovero: «Febbre e diarrea non mi davano tregua. Proteggetevi non fidatevi di nessuno»

Coronavirus, Gianni guarito dopo il ricovero: «Febbre e diarrea non mi davano tregua. Proteggetevi non fidatevi di nessuno»
Dal coronavirus si può guarire ed è quello che è successo a Gianni. Gianni Argellati, dipendente 50enne di Fincantieri di La Spezia, sposato e...

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Dal coronavirus si può guarire ed è quello che è successo a Gianni. Gianni Argellati, dipendente 50enne di Fincantieri di La Spezia, sposato e papà, è riuscito a guarire dal covid-19. È stata una guarigione lunga e non definisce la malattia come una normale influenza, ma oggi è tornato a sorridere finalmente fuori pericolo.


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Al quotidiano La Nazione ha raccontato la sua esperienza. Racconta spiegando che è cominciato tutto lo scorso febbraio quando la sera ha avuto una febbre molto alta e brividi, ma la mattina dopo sembrava essere tutto passato, poi nel pomeriggio era tornata la febbre, con una forte diarrea, ma gli era stato detto che non era un sintomo del coronaviru e di stare tranquillo.

Nei giorni seguenti ha continuato a stare male: la febbre non scendeva, la diarrea non si fermava, stava sempre peggio e aveva difficoltà respiratorie fino a quando il 9 marzo non ha chimato un'ambulanza che lo ha portato in ospedale dove è stato sottoposto al test risultando positivo.  «Dopo quattro giorni sono stato trasferito a Medicina d’urgenza», spiega, da quel momento è stato curato con medicinali usati per malaria e Aids, «Poi, la sera di venerdì 20 hanno provato a togliermi l’ossigeno assistito e il giorno dopo lo hanno fatto completamente, osservando che riuscivo a recuperare il respiro. La fase critica era alle spalle».
 


Gianni ammette di aver pensato ben due volte, nel corso della sua malattia, che fosse arrivata la fine. Oggi però sta meglio, si trova al Falcomatà, dove terminerà il protocollo per il Covid-19. Non ha idea di dove possa aver contratto il virus, certo, spiega nel luogo di lavoro potrebbe essere stato più facile. Poi lancia un appello: «Non fidatevi neanche del migliore amico, potrebbe avere il Coronavirus e non saperlo. Non date niente per scontato, proteggetevi il più possibile». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino