«Coronavirus, se abbattiamo finalmente la trasmissione, poi dobbiamo evitare che tutto riparta. Vanno intercettati i casi grazie ai medici di famiglia e ai dipartimenti di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Anche la App per il tracciamento è uno strumento «importante.
L'Italia dovrà ripartire piano piano con il nemico dentro casa, ma come farà? Riapriranno prima alcune regioni e poi altre?
«Guarderei alle chiusure. A parte che forse avrei fatto alcune zone rosse in più in Lombardia - premette l'esperto - quando sono stati presi i provvedimenti per tutta Italia di certo hanno frenato la corsa del virus al Centro-Sud. Invece nei pochi giorni che alcune regioni del Nord sono state chiuse e le altre no abbiamo visto le fughe da quelle aree. Per questo forse riaprire in modo scaglionato può non essere efficace. E poi la maggior parte delle attività produttive stanno proprio al Nord. Che facciamo, lo apriamo dopo perché ha avuto una maggiore diffusione del virus?». Dopo la scadenza della proroga delle restrizioni anti-contagio al 13 aprile, per Rezza «bisognerà osservare se la curva va bene. A quel punto certamente alcune attività produttive si potranno riaprire, ovviamente mettendo in sicurezza i lavoratori. E andrà messo in piedi un programma di individuazione rapida di eventuali casi», inteso come «un sistema di allerta territoriale che ci permetta di intercettare subito nuovi focolai».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino