«Il papà l'ho abbracciato io al posto suo prima che lo portassero dal pronto soccorso alle cure palliative. Non potevo mandarlo su così. A lui ho detto che...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono le parole di conforto che un medico dell'ospedale di Crema ha scritto a una figlia che in 10 giorni si è vista portare via l'anziano padre dal Coronavirus e che ora ha la mamma che sta combattendo per guarire. Destinataria della lettera, da cui traspare come in trincea, oltre alla battaglia quotidiana per la vita ci si prende cura anche dei sentimenti di chi lotta attaccato a un respiratore e dell'ansia e del dolore di chi è casa in attesa notizie, è la figlia di Ottavio Pettenati, noto e stimato farmacista di Cremona (nella foto di copertina), scomparso lo scorso 22 marzo a 84 anni
Francesca, questo è il suo nome, pur nel dramma che sta vivendo, ha consegnato all'ANSA le poche righe che il medico del pronto soccorso che ha avuto in cura il padre le ha inviato sul telefono per testimoniare la «solidarietà e la grande attenzione» di chi ogni giorno di scontra con sofferenza.
«Non ci si può dimenticare di questi medici e infermieri», dice aggiungendo come non abbiano lesinato le loro attenzioni per fare in modo «che papà non si sentisse solo - aggiunge - e non avesse paura della morte. Sono riusciti a fare in modo, tenendo il cellulare vicino al suo orecchio, che io e mio figlio, il suo unico nipote, lo potessimo salutare per l'ultima volta». E la riprova di tutto ciò, e «del grande regalo che mi ha fatto sostituendosi a me», sono le parole del giovane dottore del pronto soccorso di Crema, che ha chiesto l'anonimato e che tuttora chiama Francesca per avere notizie della madre.
LA LETTERA DEL MEDICO
«Volevo dirle che abbiamo fatto tutto il possibile.
Il Mattino