Coronavirus, file ai supermercati a Napoli, Roma e Firenze ma Conte frena: «No assembramenti»

Coronavirus, file ai supermercati a Roma, Firenze e Palermo. Conte: «No assembramenti, i generi alimentari ci sono»
File ai supermercati da nord a sud . L'italia viene dichiarata zone protetta, Conte invita tutti a non uscire di casa e la gente che fa? Si riversa nei supermarket per fare la...

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File ai supermercati da nord a sud . L'italia viene dichiarata zone protetta, Conte invita tutti a non uscire di casa e la gente che fa? Si riversa nei supermarket per fare la spesa. Ieri notte scene da apocalisse che si sono ripetute anche stamattina. A Roma e Napoli lunghe file si sono formate nei supermercati h24: la gente fuori con i carrelli attende il turno per entrare. Al Todis di via Tuscolana a Roma si entra scaglionati: commessi controllano il flusso, concedono ingressi poco per volta, impongono la distanza di sicurezza alle casse e i guanti al reparto ortofrutta. Stessa cosa al Carrefour h24 a Garbatella. «Le persone fanno incetta anche di saponi e disinfettanti, l'alcol va a ruba ed è praticamente esaurito», dice un commesso. Nei carrelli provviste da guerra: patate, biscotti, latte, zucchero e chili di farina. Stesse scene a Napoli sempre nei market aperti tutti la notte. Anche qui scorte da calamità naturale, carrelli pieni e code. Sui social si rincorrono le immagini di un moderno assalto ai forni. E la condanna è unanime. «C'è il virus non la carestia», dice più d'uno. E l'invito corale «a restare a casa».


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File anche a Firenze e Pisa. Tanta gente ieri sera nei due supermercati Carrefour a Calenzano (Firenze) e a San Giuliano Terme (Pisa) che rimangono aperti fino a mezzanotte dopo l'estensione della zona arancione a tutta Italia per l'emergenza coronavirus. Intanto davanti ai supermercati di Unicoop Firenze, nel capoluogo toscano, cartelli avvisano che «i generi di prima necessità sono regolarmente garantiti. Stiamo provvedendo al costante rifornimento dei negozi. Non ci sono difficoltà di approvvigionamento dei prodotti»

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In una nota il Governo ha spiegato per chiarire ulteriormente: «Non è necessario e soprattutto è contrario alle motivazioni del decreto, legate alla tutela della salute e a una maggiore protezione dalla diffusione del Covid-19, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità che potranno in ogni caso essere acquistati nei prossimi giorni. Non c'è alcuna ragione di affrettarsi perché sarà garantito regolarmente l'approvvigionamento alimentare».
 

Ma le rassicurazioni del premier Giuseppe Conte non bastano. Anche a Palermo i supermercati aperti di notte sono stati presi d'assalto da decine di persone che hanno fatto incetta di pane, carne, pasta e soprattutto acqua.
E così anche in Abruzzo in mattinata diverse persone si sono recate nei supermarket dove però, in base alle nuove norme, sono vietati assembramenti, con ingresso scaglionato.

 


Code davanti ai supermercati che effettuano aperture h24 a Genova e in Liguria. Il fenomeno dell'accaparramento di generi alimentari è scattato dopo la notizia dell'estensione della 'zona rossà in tutta Italia. Nel cuore della notte il governatore Giovanni Toti ha postato un pensiero 'tranquillizzantè: «il sole sorgerà anche domani, non c'è alcun bisogno di assaltare, men che meno nel cuore della notte, i supermarket aperti - scrive Toti -: i negozi saranno aperti, come i supermercati e le rosticcerie. Si potrà uscire a fare la spesa e comprare ciò che ci serve» ma si dovranno seguire «le regole: uscire se dobbiamo andare a lavorare o se abbiamo necessità vere come appunto fare la spesa per sé e le proprie famiglie. Dunque nessun timore. Stiamo tranquilli, seguiamo le regole, e passeremo anche questa». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino