«È vero che, come fece osservare più volte e inascoltato il presidente Cossiga, la nostra costituzione è carente riguardo alle situazioni di emergenza....
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«'Tutti a casa' è rimedio salutare secondo i medici, ma veleno per le istituzioni. La pandemia - sostiene Pera - sconvolge le nostre vite, cambia i nostri comportamenti quotidiani, colpisce i nostri affetti più consolidati, mortifica persino la nostra umana pietà. Ma non può uccidere le istituzioni, non può mettere in quarantena la democrazia, non può sospendere la costituzione. Se è vero che siamo impegnati in una 'guerrà, allora il Capo dello Stato, il Governo, il Parlamento devono essere i nostri avamposti. A loro sta la guida dell'esercito. E a loro sta dare quell'esempio di sacrificio, abnegazione, coraggio, determinazione, mobilitazione, che servono per vincere la guerra».
«Il popolo italiano, responsabile e ammirevole, oggi è invece lasciato solo.
L'appello è firmato da Paolo Becchi, Carlo Andrea Bollino, Eugenio Capozzi, Luigi Curini, Gaetano Cavalieri, Ginevra Cerrina Feroni, Marco Gervasoni, Corrado Ocone, Antonio Pilati, Francesco Perfetti, Giulio Terzi, Aurelio Tommasetti, Giorgio Zauli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino