Solo 12 persone con il Papa a san Pietro per i riti della Pasqua, tanti cardinali e vescovi sono esclusi

Solo 12 persone con il Papa a san Pietro per i riti della Pasqua, tanti cardinali e vescovi sono esclusi
Città del Vaticano – Il Papa ha deciso che tutte le celebrazioni di Pasqua – dal rito della passione, alla veglia, alla via crucis alla messa della resurrezione...

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Città del Vaticano – Il Papa ha deciso che tutte le celebrazioni di Pasqua – dal rito della passione, alla veglia, alla via crucis alla messa della resurrezione – si svolgeranno a San Pietro con solo 12 persone di sua scelta. Nessun altro. I nomi dei 12 concelebranti non sono ancora stati resi noti e in curia la decisione ha lasciato perplessi non pochi prelati. A nessuno, infatti, sarà permesso di concelebrare, anche a distanza, i riti della Pasqua a San Pietro, assieme al pontefice.


La scelta è stata comunicata in questi giorni dall'ufficio delle Celebrazioni Liturgiche a vescovi e cardinali residenti in Vaticano, compreso i cerimonieri, i canonici, le comunità che vivono all'interno. Le messe saranno “in stile Covid-19”, senza pubblico, senza corte, senza concelebranti, senza orpelli. Ridotte all'essenziale. 

Nei giorni scorsi era stato diffuso il programma papale di Pasqua che inizierà la prossima domenica 5 aprile, con le Palme, all'altare della cattedra nella basilica. Il 9 aprile seguirà la messa di giovedì santi, poi il venerdi la passione e la via crucis, il sabato la veglia pasquale e infine la domenica che terminerà con la benedizione urbi et orbi sulla piazza (vuota). 

Il Vaticano – lo scorso 25 marzo - aveva comunicato invece le regole alle quali le conferenze episcopali di tutto il mondo devono attenersi per lo svolgimento dei riti pasquali. L'unica celebrazione che verrà spostata ad altra data è il rito della messa crismale. E' stato stabilito che si farà probabilmente a settembre. 


«Dal momento che la data della Pasqua non può essere trasferita, nei paesi colpiti dalla malattia, dove sono previste restrizioni circa gli assembramenti e i movimenti delle persone, i Vescovi e i Presbiteri celebrino i riti della Settimana Santa senza concorso di popolo e in luogo adatto, evitando la concelebrazione e omettendo lo scambio della pace. I fedeli siano avvisati dell’ora d’inizio delle celebrazioni in modo che possano unirsi in preghiera nelle proprie abitazioni. Potranno essere di aiuto i mezzi di comunicazione telematica in diretta, non registrata. In ogni caso rimane importante dedicare un congruo tempo alla preghiera, valorizzando soprattutto la Liturgia Horarum» si legge nel comunicato.


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Il Mattino