Virus, 62 positivi attivi e 30 in più in osservazione

Virus, 62 positivi attivi e 30 in più in osservazione
PERUGIA-  Dopo la frenata di lunedì, la curva dei positivi è tornata subito a salire con sei nuovi casi certificati in Umbria nell’ultima giornata. La...

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PERUGIA-  Dopo la frenata di lunedì, la curva dei positivi è tornata subito a salire con sei nuovi casi certificati in Umbria nell’ultima giornata. La Regione corre ai ripari preparando un’ordinanza che impone la tracciabilità per chi arriva dai paesi esteri più colpiti dal virus. Una misura che ha anticipato di poche ore quella nazionale firmata in serata dal ministro Roberto Speranza che mette sotto la lente chi arriva da Croazia, Grecia, Malta, Spagna e Colombia.

In Umbria, il campanello è tornato a suonare dopo i sei contagiati segnalati ieri, cinque a Terni e uno a Perugia, che portano il totale dei positivi attivi a 62 (il 24 maggio erano 61). C’è infatti anche un nuovo guarito che fa tornare Covid-free Città di Castello, anche se in realtà il caso in questione era di importazione, una signora di origini polacche non residente. Uno dei primi casi “importati” a inizio estate nella regione, fenomeno che tra fine luglio e inizio agosto, complici vacanze, viaggi di lavoro e rientri in Italia di lavoratori stranieri, sta vivendo un ritorno diventato preoccupante. Per questo l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, ha predisposto un’ordinanza che era pronta ad anticipare le misure centrali. «È indispensabile monitorare gli arrivi in Umbria di soggetti provenienti dalle nazioni più interessate dal Covid-19 e che comunque, pur non limitando gli ingressi, li renda tracciabili, così da circoscrivere eventuali cluster con interventi rapidi e mirati». Un intervento che si è poi tradotto in un provvedimento nazionale del ministro Speranza e controfirmato dai governatori. Da Roma si chiedono tuttavia più controlli e vigilanza, specie in vista di Ferragosto, con nuove strette su discoteche e luoghi della movida.
Anche nel caso dei sei positivi certificati ieri, cinque scoperti a Terni nell’ambito dello screening sui contatti di un giovane nigeriano, il virus è arrivato in Umbria da fuori. «Sono tutti casi importati e tutti sono stati tracciati», ha confermato l’assessore Coletto che parla di «”focolaio” chiuso». L’allerta resta comunque massima. «Vista la crescita dei positivi – aggiunge l’assessore – l’attenzione sugli arrivi dai paesi che in questo momento sono a rischio, resta alta. Servono regole ferme e interventi mirati per isolare tempestivamente i soggetti positivi che arrivano in Umbria». Per Palazzo Donini si tratta di fare un passo in avanti per prevenire nuovi cluster o focolai. «La Regione ha messo a punto un programma dettagliato per controllare in modo capillare gli arrivi da alcuni paesi europei, da attuare a vari livelli e coinvolgendo più professionalità, che tramite test e tamponi permetterà di conoscere subito la situazione clinica dei nuovi ingressi in relazione al virus».

Intanto, l’attività di screening tra lunedì e martedì ha portato a eseguire altri 944 tamponi, con 392 persone testate e 746 in isolamento domiciliare, 693 (+30) delle quali in osservazione perché entrate in contatto con i contagiati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino