Coronavirus, stop a tasse, cartelle e bollette: pronta la sospensione dei mutui

Coronavirus, stop a tasse, cartelle e bollette: pronta la sospensione dei mutui
Prima un provvedimento di emergenza, in arrivo nelle prossime ore, per bloccare il pagamento di tasse, contributi e bollette nelle zone direttamente colpite dalla minaccia del...

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Prima un provvedimento di emergenza, in arrivo nelle prossime ore, per bloccare il pagamento di tasse, contributi e bollette nelle zone direttamente colpite dalla minaccia del coronavirus. Poi in un secondo momento interventi più strutturali per il sostegno ai settori colpiti, a partire dal turismo. Sarà in due mosse la strategia del governo sul fronte economico dell'emergenza coronavirus: la prima ricalca da vicino le procedure adottate in caso di terremoti e altre calamità naturali. Scatterà quindi con effetto immediato la sospensione dei versamenti tributi sia erariali che locali e contributi previdenziali, per le famiglie e per le imprese; allo stesso modo sarà sospesa la riscossione dei tributi e dei relativi termini, con riferimento quindi alle cartelle già andate a ruolo gestite dall'ex Equitalia, oggi Agenzia delle Entrate. D'altra parte a Codogno gli uffici fiscali saranno chiusi. Le aziende inoltre potranno fare affidamento su un accesso facilitato al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Operativa - nelle zone interessate dalla diffusione dell'epidemia - la sospensione dei pagamenti per i contratti somministrazione di energia elettrica.


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L'ambito di applicazione delle misure è quello degli undici Comuni finora toccati dalle primissime misure di emergenza del governo, come il divieto di movimento. Lo schema è comunque flessibile: nel caso in cui altri Comuni dovessero successivamente essere inclusi nell'area di più diretta emergenza, le agevolazioni verrebbero automaticamente estese.

Un ulteriore passaggio riguarda le rate di mutui e prestiti. In questo caso la decisione spetta agli istituti bancari, che già sono in contatto con il ministero dell'Economia. Anche in questo caso entra in gioco lo schema già sperimentato in passato e fissato in un apposito protocollo stipulato con la Protezione civile. In un comunicato Abi ha fatto sapere che insieme al governo sta valutando l'applicazione di questo protocollo, che consente di intervenire nel momento in cui le autorità competenti adottano gli appositi provvedimenti per le aree interessate. Quindi c'è la disponibilità del mondo bancario e le misure di sollievo ai clienti potrebbero scattare in tempi relativamente rapidi.
 
Nella giornata di ieri si è svolta anche una riunione al ministero del Lavoro: la ministra Catalfo ha annunciato l'estensione degli ammortizzatori sociali, compresa la cassa integrazione in deroga per le imprese sotto i 6 dipendenti, per proteggere i lavoratori delle aree dei focolai, non solo i residenti ma anche quelli che, pur abitando fuori dalle zone rosse saranno costretti a restare casa per le aziende chiuse.


Tema diverso è naturalmente quello che va oltre l'emergenza, ovvero la necessità di sostenere un'economia che già avrebbe risentito del rallentamento dell'economia mondiale connesso all'epidemia, anche senza un effetto specifico sull'Italia. Quanto successo negli ultimi tre giorni aggrava la situazione, sia per il blocco di alcuni impianti in aree produttivamente dinamiche, sia per l'impatto negativo sul turismo internazionale verso il nostro Paese (ed anche su quello interno). Servirà quindi qualche forma di incentivo. E lo stesso vale ad esempio per un settore come quello del lusso e della moda, gravemente penalizzato da quanto accade in Cina, ormai punto di riferimento per questa fetta di made in Italy. Misure specifiche e ponderate sono quindi attese nelle prossime settimane, magari nell'ambito di un più generale provvedimento di spinta allo sviluppo.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino