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MONTE SAN GIUSTO - Sono in tutto 112 a A Monte San Giusto, il dato è di ieri mattina, le persone costrette all’isolamento a causa del Coronavirus (circa una ogni 70). Di queste 67 sono effettivamente positive, le altre 45 sono in quarantena preventiva per essere state a contatto con persone positive.
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Per tutti loro vige una regola aurea: quella di non entrare in contatto con nessuno, per limitare al minimo le occasioni di contagio. Pare però che nella cittadina calzaturiera qualcuno abbia provato a fare il furbo, chiamando direttamente alcuni negozianti per farsi portare a casa almeno il necessario per la sopravvivenza.
Diversi esercenti hanno segnalato la situazione al Comune, che è stato costretto a richiamare all’ordine i cittadini con una comunicazione urgente.
Le norme
«Capiamo il disagio di dover stare chiusi in casa, ma è fondamentale rispettare le regole in questa fase così delicata – spiega il vicesindaco Gigliola Bordoni – abbiamo avuto diverse segnalazioni dai commercianti, che con grande responsabilità hanno risposto di no ad ogni richiesta, girandola al Centro operativo comunale.
Le abitudini
«Questo implica il non poter fare la spesa tutti i giorni, o come d’abitudine comprare il pane tutti i giorni – conferma l’amministrazione comunale nella comunicazione divulgata ieri –; bisogna impegnarsi a ordinare una volta alla settimana in modo da consentire a chi fa il servizio di consegna di aiutare e raggiungere tutte le persone che sono in difficoltà. Come in tutti gli altri Comuni, anche noi siamo in una fase di crescita rapida del contagio e con oltre cento persone fra positivi e isolamenti volontari, di fronte a ciò tutti possiamo comprendere la difficoltà della situazione anche di chi è impegnato ad espletare i servizi importanti come quello dell’approvvigionameno. Vi preghiamo di passare questo messaggio anche alle persone che, magari, non leggono Facebook in modo da fare arrivare anche a loro queste raccomandazioni».
L’altro problema legato alle quarantene, oltre all’approvvigionamento di cibi e farmaci, è quello dello smaltimento dei rifiuti. In questo caso, gli addetti del Cosmari provvedono alla consegna del kit per il ritiro dei rifiuti domestici (sacchi, nastro adesivo e contenitore) presso il domicilio del soggetto interessato.
I dati
Si passa sempre dal Comune, che comunicherà al Cosmari i dati e gli indirizzi nel rispetto delle normative sulla privacy. La raccolta viene eseguita ogni tre -cinque giorni ritirando il contenitore a domicilio. All’arrivo all’abitazione del soggetto in quarantena, lo stesso viene contattato telefonicamente per esporre fuori dalla porta il contenitore con i rifiuti, quindi l’incaricato preleva i rifiuti, lascia il nuovo kit per la consegna successiva, suona il campanello e si allontana prima dell’apertura della porta. I rifiuti vanno conferiti tutti insieme, senza differenziarli. Anche per problematiche relative alla raccolta il numero da chiamare è sempre quello del Centro operativo comunale.
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Il Mattino