Il virus è in crescita, Iss e ministero della Salute mettono in guardia: più precauzioni in famiglia, mascherine e distanziamento restano fondamentali. Nella...
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Covid, picco contagi: ipotesi zone rosse. Iss: «Segnali di allerta»
Covid, i veri numeri dei morti nei dati Istat di marzo e aprile: il conto sale di 19mila decessi
È infatti ancora in aumento l’età media dei casi diagnosticati (41 anni nella settimana di monitoraggio) ed il 35% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio ha un’età maggiore di 50 anni. Le dinamiche di trasmissione del Covid si mantengono fluide: ci sono focolai associati ad attività ricreative (invariati rispetto alla scorsa settimana) con un ulteriore aumento della trasmissione in ambito familiare/domestico (73,6% di tutti i focolai attivi nella settimana di monitoraggio per cui è indicato il contesto di probabile esposizione). Che fare difronte al graduale sviluppo dei contagi, in misura inferiore però, rispetto ad altri paesi? Si raccomanda quindi di adottare tutte le opportune precauzioni anche in ambito familiare. Il rispetto delle misure di prevenzione e della quarantena raccomandate dalle autorità sanitarie resta un elemento cruciale ed ineludibile per contrastare la diffusione dell’infezione.
I consigli
È essenziale mantenere elevata l’attenzione e continuare a rafforzare le attività di “contact tracing” (ricerca dei contatti) in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l’epidemia. Per questo rimane fondamentale mantenere una elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico. Siamo sempre in presenza di importanti segnali di allerta legati ad un aumento della trasmissione locale, raccomanda alla popolazione di prestare particolare attenzione al rischio di contrarre l’infezione in situazioni di affollamento in cui si osserva un mancato rispetto delle misure raccomandate e durante periodi di permanenza in Paesi o aree con una più alta circolazione virale. Leggi l'articolo completo suIl Mattino